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SVIZZERALa BNS lascia invariata la politica monetaria

14.12.17 - 09:33
L'istituto prevede una crescita del 2% nel 2018. Il Libor rimane fra -1,25% e il -0,25% nonostante la decisione della Fed
Keystone
La BNS lascia invariata la politica monetaria
L'istituto prevede una crescita del 2% nel 2018. Il Libor rimane fra -1,25% e il -0,25% nonostante la decisione della Fed

BERNA - All'indomani della decisione della Federal Reserve di aumentare il tasso direttore la Banca nazionale svizzera (BNS) lascia invariata la sua politica monetaria: l'istituto d'emissione mantiene fermo fra il -1,25% e il -0,25% il margine di fluttuazione del Libor a tre mesi, suo principale tasso di riferimento. Vengono anche confermati gli interessi negativi dello 0,75% sui conti giro presso la BNS.

L'istituto ribadisce inoltre di essere pronto a intervenire sul mercato delle divise. Il franco «ha tuttora una valutazione elevata», sebbene la sua sopravvalutazione negli ultimi tre mesi abbia continuato a ridursi, si legge in una nota della banca centrale.

Le decisioni comunicate oggi dalla BNS, che esamina la situazione monetaria quattro volte all'anno, non rappresentano una sorpresa: sono perfettamente in linea con le previsioni degli analisti.

L'istituto non segue quindi le orme della Federal Reserve, che ieri ha operato un aumento del tasso di un quarto di punto, il quinto dalla fine del 2015 e il terzo nel solo 2017. L'istituto prevede inoltre tre ulteriori ritocchi nel 2018.

D'altra parte la BNS più che alla Fed deve guardare alla Banca centrale europea (Bce). Questa renderà note le sue mosse nel primo pomeriggio, ma viene ritenuto praticamente sicuro che l'istituto manterrà il tasso principale fermo al minimo storico dello 0,00%.

È opinione comune degli analisti che la BNS non possa permettersi alcuna stretta monetaria prima che si muova la Bce: troppo elevato sarebbe il rischio di vedere il franco tornare a rafforzarsi nei confronti dell'euro, con conseguenze ritenute nefaste per l'export elvetico.

Gli Usa appaiono quindi più in avanti nel processo di normalizzazione da una politica monetaria ultraespansiva avviata dalle banche centrali dopo la crisi finanziaria del 2008 per stimolare le economie dei singoli paesi. Gli interventi hanno peraltro lasciato profonde tracce sui conti: la somma di bilancio della Bce si è gonfiata arrivando a sfiorare i 5000 miliardi di euro, mentre quella della BNS è di circa 840 miliardi di franchi. In rapporto al prodotto interno lordo il dato elvetico è maggiore di quello europeo (127% contro circa 40%).

Prevista una crescita del 2% nel 2018 - La Banca nazionale svizzera (BNS) prevede che l'economia elvetica crescerà del 2% nel 2018: la stima dell'istituto, la prima in relazione all'anno prossimo, è stata pubblicata oggi nell'ambito dell'esame della situazione monetaria.

Per il 2017 viene confermata la previsione precedente, risalente al 14 settembre, che verte su una progressione del prodotto interno lordo dell'1%.

Il contesto internazionale è ulteriormente migliorato negli ultimi mesi. Nel terzo trimestre l'economia mondiale è cresciuta a un ritmo sostenuto e su un'ampia base, si legge in un comunicato. La BNS prevede per i prossimi trimestri un proseguimento dell'andamento favorevole dell'economia mondiale. Grazie al sostegno del contesto internazionale e alle condizioni monetarie favorevoli, pure la ripresa dell'economia elvetica è destinata a proseguire nei prossimi mesi.

La nuova previsione dell'inflazione si situa per i prossimi trimestri a un livello superiore rispetto a quella formulata in settembre. Ciò è principalmente riconducibile all'aumento del prezzo del petrolio e all'ulteriore indebolimento del franco. Per il 2017, la stima è dello 0,5% (era dello 0,4% in settembre); per il 2018, la Banca nazionale prevede un'inflazione dello 0,7% (0,4% previsione precedente); invariato è invece il pronostico per 2019, all'1,1%.

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COMMENTI
 

Danny50 6 anni fa su tio
Achtung ! Il bugiardo Jordan non sarebbe la prima volta che rassicura e due giorni dopo fa il contrario.
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