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SVIZZERAGlobus elimina il 10% degli effettivi nella vendita entro il 2022  

14.11.17 - 18:57
Sul sito della città di Calvino, saranno mantenuti circa 500 posti, contro i circa 250 di Losanna e altrettanti di Lucerna
Keystone
Globus elimina il 10% degli effettivi nella vendita entro il 2022  
Sul sito della città di Calvino, saranno mantenuti circa 500 posti, contro i circa 250 di Losanna e altrettanti di Lucerna

GINEVRA - La direzione di Globus intende ridurre del 10% i posti di lavoro legati alla vendita entro il 2022. La catena di grandi magazzini conta attualmente 3600 impieghi.

La sede, che sarà trasferita nell'autunno 2018 da Spreitenbach (AG) a Zurigo, vedrà gli effettivi ridursi a 320 persone, contro le 400 iniziali, ha precisato oggi il vice direttore generale nonché responsabile delle vendite Tom Winter, a margine di un incontro con la stampa a Ginevra.

Globus ha però potuto rinnovare diversi contratti con il gruppo Swiss Prime Site (SPS) per la durata di 20 anni. Ciò permette alla filiale di alta gamma di Migros di garantire «a lungo termine» quasi un migliaio di posti di lavoro, ha garantito Winter.

Sul sito della città di Calvino, saranno mantenuti circa 500 posti, contro i circa 250 di Losanna e altrettanti di Lucerna. Il responsabile ha anche delucidato diversi cambiamenti annunciati in maggio nella rete di distribuzione romanda, legata al raggruppamento strategico di tre marchi del gruppo (Globus, Globus Uomo e Schild).

Entro febbraio 2018 Globus Uomo di Friburgo chiuderà le sue porte, con la soppressione di cinque posti. «Con uno spazio commerciale di 600 metri quadrati, questo negozio è troppo piccolo per sviluppare il nostro concetto come noi lo vogliamo», ha spiegato Winter, evocando uno spazio minimo di 1000 metri quadrati.

Altri punti vendita dovrebbero, in compenso, venir aperti - sempre entro fine febbraio - a Signy (VD) e Conthey (VS), con la creazione di una quindicina di posti di lavoro.

La strategia "one brand" annunciata da Globus in primavera dovrebbe portare alla creazione di due "formati": grandi magazzini concentrati sull'esperienza d'acquisto e negozi più compatti specializzati nel tessile. Alla fine dovrebbero esserci «meno aperture che chiusure», ha ammesso Winter.

La crescente pressione sul settore ha costretto il gruppo a mettere in discussione il proprio modello d'affari. «Tra il 2014 e il 2016, il calo annuale delle vendite è stato del 4,1% a livello del gruppo e del 6,7% per Schild, posizionata nel difficile settore di media gamma», ha precisato Winter, ricordando che nei tre anni precedenti la crescita era stata spinta dalla moda e dalla profumeria.

Nel 2016, Globus ha registrato un fatturato di 929 milioni di franchi, di cui 700 milioni legato ai grandi magazzini. Di tale importo, 15 milioni sono stati generati attraverso canali online. Per l'anno in corso, Winter prevede entrate pari a «circa 20 milioni». Ha confermato che il gruppo mira a conseguire vendite online pari a 100 milioni entro il 2020.

Tuttavia, il vice direttore generale insiste sul fatto che «Globus non vuole diventare Amazon». Secondo lui, la presenza sul web è un complemento necessario, ma non è destinato a sostituire i punti vendita fisici del marchio.

Winter ha dichiarato che attualmente circa il 70% dell'assortimento non alimentare è disponibile online. In primavera, spera di raggiungere il 100% dei 120'000 prodotti del portafoglio del gruppo.

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