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SVIZZERAMalgrado "America First" l'export svizzero va a gonfie vele

10.07.17 - 12:28
Le esportazioni verso gli Stati Uniti hanno raggiunto un nuovo record nella prima metà del 2017
Keystone
Malgrado "America First" l'export svizzero va a gonfie vele
Le esportazioni verso gli Stati Uniti hanno raggiunto un nuovo record nella prima metà del 2017

BERNA - Malgrado la politica dell' "America First" ("Prima l'America") di Donald Trump, le esportazioni svizzere degli Stati Uniti hanno raggiunto un nuovo record nella prima metà del 2017. Il clima commerciale internazionale si sta tuttavia raffreddando.

Dopo l'entrata di Trump nella Casa Bianca, le esportazioni elvetiche negli Usa sono salite del 4,5%, affermano le statistiche dell'Amministrazione federale delle dogane (AFD). Sino a fine maggio hanno varcato l'Atlantico merci per complessivi 13,4 miliardi di franchi, un record.

Dall'ultimo calo, avvenuto nel 2009 in seguito alla crisi finanziaria, le esportazioni svizzere negli Usa sono cresciute dell'80%. A titolo di confronto, in questo periodo a livello mondiale il totale dell'export è salito di circa il 17%.

A fungere da traino sono le aziende farmaceutiche, che rappresentano da sole il 60% delle vendite elvetiche negli Usa. Le esportazioni del settore negli Stati Uniti sono salite del 7% a 7,7 miliardi di franchi da quando Trump è entrato in carica.

Bene anche l'industria meccanica, elettrotecnica e metallurgica (MEM) che ha migliorato le sue consegne di oltre il 6% a 1,4 miliardi di franchi. E il 37% delle aziende interrogate dall'associazione di categoria Swissmem si attende un aumento degli ordini in provenienza dagli Stati Uniti per i prossimi 12 mesi. Quelle che ritengono una stagnazione più probabile sono il 54%, ha affermato all'ats il portavoce dell'associazione Ivo Zimmermann.

Dei maggiori settori industriali elvetici, solo quello orologiero ha fatto registrare una diminuzione dell'export. Ciò non ha tuttavia nulla a che fare con l'elezione di Trump, ha spiegato il presidente della Federazione dell'industria orologiera (FH) Jean-Daniel Pasche. «Non abbiamo del resto trovato alcuna nuova misura protezionistica», ha aggiunto.

Per Zimmermann, le promesse di Trump di lottare contro i surplus commerciali stranieri e gli accordi di libero scambio rimangono tuttavia pericolose per l'economia svizzera, che si basa su mercati aperti ed è contraddistinta da un forte export.

A pesare sarebbe in particolare la ventilata tassa punitiva sui beni non prodotti negli Stati Uniti. Unica consolazione: questa colpirebbe anche i principali concorrenti della piazza economica elvetica provenienti da Europa ed Estremo Oriente, ha spiegato Zimmermann.

Molto più problematica per la Svizzera sarebbe una guerra commerciale globale che potrebbe scaturire dalle misure protezionistiche statunitensi. Una posizione più chiara della politica commerciale americana nei confronti di Berna si potrà forse avere la settimana prossima quando il consigliere federale Johann Schneider-Ammann incontrerà Ivanka Trump.
 
 

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COMMENTI
 

Danny50 6 anni fa su tio
Dimostrazione che franco forte e fuori da UE non ha impatti negativi ....

Lonely Cat 6 anni fa su tio
Risposta a Danny50
Infatti! Eppure sono riusciti a frignare per più di due anni su un problema inesistente.

Cleofe 6 anni fa su tio
Risposta a Lonely Cat
e ancora frignano...

Cleofe 6 anni fa su tio
Risposta a Lonely Cat
un po come quando si diceva che la legge contro il burqua avrebbe messo in ginocchio il turismo ticinese... ah ah ah :-)))

Lonely Cat 6 anni fa su tio
Risposta a Cleofe
E come quando dicevano che se non entravamo in Europa saremmo sprofondati! :) Il bello è che sono sempre i soliti a frignare! Il brutto è che ogni tanto la spuntano, come nel caso della libera circolazione, e dopo frignano dando la colpa agli altri del fallimento delle loro idee.

Cleofe 6 anni fa su tio
Risposta a Lonely Cat
infatti... per non sbagliare io dico..FORZA TRUMP ! :-))

Lonely Cat 6 anni fa su tio
Risposta a Cleofe
Forza Trump! :))
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