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SVIZZERAAncora poche donne ai vertici di piccole e medie imprese

07.03.17 - 10:37
La quota è del 18,9%, in leggero aumento rispetto al 16,7% rilevato due anni fa
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Ancora poche donne ai vertici di piccole e medie imprese
La quota è del 18,9%, in leggero aumento rispetto al 16,7% rilevato due anni fa

ZURIGO - Le donne occupano soltanto il 18,9% delle cariche ai piani alti delle piccole e medie imprese (PMI) svizzere. Si tratta in ogni caso di una quota in leggero aumento rispetto al 16,7% rilevato due anni fa.

Lo mette in luce uno studio effettuato dalla società di consulenza EY, pubblicato oggi alla vigilia della Giornata internazionale della donna.

La parità fra i sessi all'interno di direzioni e consigli d'amministrazione è ancora lontana dall'essere raggiunta, si legge in una nota odierna. Citato nel comunicato, il CEO di EY Svizzera Marcel Stalder afferma che «la nostra economia deve raccogliere la sfida e diversificare il proprio management».

Tuttavia, il numero di aziende guidate esclusivamente da uomini è in diminuzione, essendo sceso dal 41% del 2015 al 35% attuale. In questo campo, si possono notare disparità regionali. La percentuale di imprese comandate unicamente da dirigenti di sesso maschile sono infatti il 38% in Svizzera tedesca e il 27% in Romandia.

Differenze sono osservabili anche fra i vari settori. Nei servizi, il 28% degli incarichi di responsabilità è occupato da donne, nel commercio il tasso è del 18%, nelle scienze naturali e nell'industria del 15%, mentre nella costruzione e nell'energia si situa al 13%.

Nelle piccole imprese, categoria nella quale rientrano quelle che generano un fatturato fino a 30 milioni di franchi, vi sono il 21% di donne fra i quadri superiori. La cifra si abbassa al 13% se si prendono in considerazione le aziende con un volume d'affari superiore ai 100 milioni.

Secondo la ricerca, il 21% delle società interpellate pratica una «promozione attiva delle donne». Fra queste, il 9% propone orari di lavoro flessibili e il 7% offre una formazione destinata specificamente a loro.

Le aziende che considerano la propria situazione finanziaria negativa impiegano il 16% di donne ai piani alti, contro il 20% di quelle in salute. Inoltre, circa i due terzi dice di non avere difficoltà nel reperire un sufficiente numero di persone di sesso femminile qualificate. Più l'impresa è grande, più questo reclutamento è però complicato, in particolar modo nell'industria.

Lo studio realizzato da EY, organizzazione internazionale con dieci filiali fra Svizzera e Liechtenstein, ha coinvolto 700 società non quotate in Borsa e con un numero di dipendenti fra i 30 e i 2000. Il 57% di esse è a conduzione famigliare e il 14% ha sede in Ticino.

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