Il numero dei fallimenti aziendali in Svizzera è cresciuto nei primi otto mesi del 5% su base annua a un totale di 2'998
ZURIGO - Il numero dei fallimenti aziendali in Svizzera è cresciuto nei primi otto mesi del 5% su base annua a un totale di 2'998. Nel solo mese di agosto le società interessate da una procedura di insolvenza sono state 398, in rialzo del 10% rispetto a 12 mesi prima.
Stando ai dati diffusi oggi dalla società di informazioni economiche Bisnode, il fenomeno ha riguardato in particolare la Svizzera occidentale (Ginevra, Vaud e Vallese): nel periodo gennaio-agosto è stato registrato un aumento annuo dei fallimenti del 15%. Male anche anche il Ticino, con una progressione del 14%. Tendenza opposta invece nell'Espace Mittelland (-3%) e nella Svizzera centrale (pure -3%).
Per rami economici le cifre mostrano che il rischio di bancarotta è 2,6 volte superiore nell'edilizia rispetto alla media. Risultano esposti anche i settori alberghiero, dell'artigianato e la logistica, mentre immobiliare, chimica, farmaceutica e società di investimento appaiono più resistenti.
Sul fronte opposto i dati di Bisnode indicano che da gennaio ad agosto le nuove società iscritte nel Registro del commercio sono state 27'479, in crescita del 2,2% su un anno.
Tutte le grandi regioni economiche hanno evidenziato una crescita, a eccezione del Ticino dove si è assistito a una contrazione del 14%. «Molti fallimenti e un numero in calo di nuove aziende: un segnale che il Ticino attualmente deve affrontare una grande sfida», commentano gli economisti di Bisnode.
Nel solo di mese di agosto le nuove iscrizioni in Svizzera sono salite del 7% a 2781. Hanno mostrato dinamismo in questo contesto l'industria del legno e del mobile, ma anche l'industria tessile e il comparto alberghiero. Poche invece le imprese create nell'industria delle macchine e nelle costruzione.