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SVIZZERACommercio al dettaglio, il peggio deve ancora arrivare

02.08.16 - 14:36
Secondo Bakbasel il calo del fatturato proseguirà ancora
Commercio al dettaglio, il peggio deve ancora arrivare
Secondo Bakbasel il calo del fatturato proseguirà ancora

BASILEA - Non è ancora finita la fase di calo del fatturato nel commercio al dettaglio: ne è convinto l'istituto di ricerche economiche Bakbasel, che pronostica un arretramento delle vendite dello 0,8% per l'insieme del 2016. A pesare sulla dinamica del settore sono la situazione congiunturale tesa, la meteo di primavera e la concorrenza internazionale.

L'anno seguente all'abrogazione del cambio minimo euro/franco si presenta all'insegna di un indebolimento della domanda e di un abbassamento dei prezzi, scrivono gli specialisti di Bakbasel in un comunicato odierno. Il rallentamento della dinamica dei redditi e il peggioramento della situazione sul mercato del lavoro limitano lo sviluppo delle vendite.

Inoltre il tempo freddo e umido del periodo marzo-giugno ha inciso sulla domanda di determinati gruppi di prodotti. Sul fronte del turismo degli acquisti, il volume dei certificati di esportazione elaborati dalle dogane tedesche nella prima parte dell'anno testimoniano di una stabilizzazione del fenomeno a livelli elevati.

Per quanto riguarda i prezzi, la tendenza al calo è rallentata nel primo semestre. Per il 2016 Bakbasel si aspetta un arretramento dello 0,6%: in tal modo i prezzi saranno al livello del 1990.

A livello nominale gli economisti renani prevedono un calo del giro d'affari del commercio al dettaglio dello 0,8%: una flessione che negli ultimi 20 anni è stata superata solo nel 2011 e nel 2015. A livello reale il regresso sarà dello 0,3%. I dati tengono conto delle cifre relative a giugno pubblicate stamani dall'Ufficio federale di statistica.

Nel settore alimentare i prezzi rimarranno invariati rispetto al 2015, mentre la domanda aumenterà leggermente. Nel comparto non alimentare sono invece attesi prezzi più bassi e ricavi meno elevati. Dinamico si mostrerà ancora il segmento dell'elettronica per l'ufficio e l'abitazione (+2,5% reale), mentre sul fronte opposto soffrirà il ramo dei vestiti (-6,2%), a causa della meteo sfavorevole e della forte concorrenza di competitori stranieri.

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