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SVIZZERAL'euro vola sopra quota 1,10 per la prima volta dall'abolizione del cambio minimo

11.09.15 - 11:34
Il rafforzamento della moneta europea avviene in un quadro di incertezza riguardo allo sviluppo dei tassi di interesse negli Usa
L'euro vola sopra quota 1,10 per la prima volta dall'abolizione del cambio minimo
Il rafforzamento della moneta europea avviene in un quadro di incertezza riguardo allo sviluppo dei tassi di interesse negli Usa

BERNA - Euro sopra 1,10 franchi: il corso del cambio ha superato questa soglia psicologica stamani, per la prima volta dopo l'abolizione del cambio minimo, lo scorso 15 gennaio. La moneta europea ha poi confermato il rialzo anche nel pomeriggio, raggiungendo un massimo di 1,1036. Il rafforzamento della valuta dell'Eurozona avviene in un quadro di incertezza riguardo allo sviluppo dei tassi di interesse negli Usa.

Dopo il sisma provocato dall'abbandono della difesa del cambio minimo di 1,20 da parte della Banca nazionale svizzera (BNS) l'euro era sceso a un minimo di 0,9652 franchi, per poi salire a un massimo di 1,08 in febbraio e avviare quindi una fase di declino, che l'ha portato in aprile a 1,02. Da metà luglio si osserva però una chiara ripresa.

Spiegare i motivi alla base dei movimenti del mercato delle divise è impresa ardua. È un fatto che l'euro si stia rafforzando anche nei confronti del dollaro: questo viene messo in relazione con i dubbi riguardo a un possibile aumento dei tassi da parte della Federal Reserve la settimana prossima. Gli ultimi dati congiunturali dell'Eurozona sono inoltre incoraggianti: in Italia - è notizia di oggi - la produzione industriale in luglio è aumentata più del previsto.

Starebbe inoltre passando in secondo piano il ruolo del franco come porto sicuro in tempi turbolenti. Ma potrebbero avere un ruolo anche i tassi negativi della Banca nazionale, che comincerebbero così a dare i loro frutti, e le reazioni di natura tecnica legate agli spostamenti di investimenti da paesi con tassi bassi a quelli con saggi più elevati.

Stando all'istituto di ricerche economiche Bakbasel se l'euro dovesse riuscire a mantenersi intorno a 1,10 darebbe un certo sollievo all'industria svizzera di esportazione. Almeno in un primo tempo l'effetto non sarà però grande, mette in guardia l'economista Alexis Körber.

Il corso dell'euro - sui mercati finanziari dal 1999, in circolazione monetaria effettiva dal primo gennaio 2002 - rappresenta un fattore di capitale importanza per l'export elvetico. Una breve analisi mostra che dal 1999 al 2000 il corso è stato di circa 1,60 franchi. Fra il 2000 e il 2002 è sceso fino a 1,45, per poi riprendersi nel 2003 e arrivare a un primo picco nel 2004 a 1,58.

La valuta europea è quindi rimasta per anni stabile, tornando a salire nel 2006 e raggiungendo il suo massimo assoluto, nel 2007, di 1,6828 franchi: erano i tempi del cosiddetto "supereuro", che secondo i suoi sostenitori si apprestava a sostituire il dollaro come valuta di riferimento mondiale. La successiva crisi economica e finanziaria ha poi però inciso pesantemente sul valore della moneta unica, rafforzando il ruolo del franco quale moneta rifugio.

Dal 2008 la tendenza al calo è così stata continua, pur con qualche ripresa passeggera. Il 9 agosto 2011 l'euro toccò un minimo a 1,0070 franchi. La Banca nazionale svizzera (BNS) decise di agire: il 6 settembre 2011 fece sapere di non voler tollerare un corso sotto 1,20. Negli anni successivi l'euro ha galleggiato poco sopra questa soglia, con un massimo a 1,2651. Alla fine del 2014 però la pressione si è aggravata e a metà gennaio di quest'anno la BNS ha annunciato a sorpresa la revoca della soglia minima, scatenando quella che per i cambisti è stata un'apocalisse, il cosiddetto "Francogeddon". Il resto è storia recente.

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