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SVIZZERAI commercianti al dettaglio svizzeri sono meno ottimisti

07.01.15 - 11:19
Soprattutto nel ramo degli alimentari vi è scetticismo
I commercianti al dettaglio svizzeri sono meno ottimisti
Soprattutto nel ramo degli alimentari vi è scetticismo

BERNA - I commercianti al dettaglio elvetici sono meno ottimisti per l'andamento dei loro affari nel 2015 di quanto lo fossero per l'anno scorso. Soprattutto nel ramo degli alimentari vi è scetticismo. In un sondaggio l'11% delle aziende attive in tale settore ha indicato di aspettarsi una flessione degli utili.

Uno dei motivi dell'atteso calo dovrebbe risiedere nel fatto che il 76% di queste imprese prevede un ampliamento, perlopiù costoso, delle superfici di vendita, spiega il Credit Suisse in una nota odierna in occasione della pubblicazione dello studio annuale "Retail Outlook".

Negli altri rami del commercio al dettaglio delle ditte interrogate - 250 tenendo conto di tutti i settori - da Fuhrer & Hotz solo il 47% prevede un ampliamento e il 24% perfino una riduzione degli spazi. Ciò si spiega essenzialmente con la progressione del commercio online nel settore near food e non food. Così, in questo ambito il 50% delle aziende prospetta un aumento degli utili (tra lo 0 e il 2%) e solo il 6% si attende un calo.

Complessivamente secondo lo studio la quota del commercio via internet sulle vendite totali dovrebbe salire dal 5% attuale all'11% nel 2020. In particolare, nel comparto dell'elettronica di consumo dovrebbe crescere dall'attuale 26% al 38% circa, nell'abbigliamento dal 14% circa al 27% e nei generi alimentari dall'attuale 1,6% circa al 3,5%. Nel settore Retail - rileva il Credit Suisse - continuerà pertanto ad aumentare la pressione sull'occupazione e sui prezzi. Da parte sua il turismo degli acquisti nel commercio fisico dovrebbe invece mantenersi relativamente stabile a un livello elevato.

Gli esperti della grande banca si aspettano un incremento nominale delle vendite del commercio al dettaglio dello 0,7% nel 2015.

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