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SOLETTASi fa un selfie dopo l'intervento, chirurgo sotto inchiesta

07.07.14 - 15:39
Il medico si è fatto fotografare, ancora sporco di sangue, per usare l'immagine nel profilo di WhatsApp. Secondo te ha agito correttamente?
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Si fa un selfie dopo l'intervento, chirurgo sotto inchiesta
Il medico si è fatto fotografare, ancora sporco di sangue, per usare l'immagine nel profilo di WhatsApp. Secondo te ha agito correttamente?

OLTEN - Sala operatoria dell'ospedale di Olten (SO). L'orologio indica 14:47. Un chirurgo posa, con le braccia in aria e i suoi abiti da lavoro coperti di sangue, per una foto. Dietro di lui si intuisce un paziente appena operato. Il medico carica la foto sul proprio WhatsApp e la usa per diversi giorni come immagine del profilo. Insomma, come spiega oggi il "Tages-Anzeiger", tutti i suoi contatti che utilizzano la stessa applicazione hanno potenzialmente visto l'immagine.

Un medico ha il diritto di farsi fotografare sul lavoro? Ha il diritto di condividere la foto? Il paziente può lamentarsi di essere stato fotografato? Il chirurgo non ha risposto alle domande del quotidiano zurighese, ma l'Ospedale di Olten, intanto, ha aperto un'inchiesta sul caso.

 

"Questa foto è inaccettabile", ha dichiarato Oliver Schneider, degli Ospedali Solettesi. Ciò che lo preoccupa di più è che la "dignità del paziente" non sia stata rispettata e che l'immagine dell'ospedale abbia subito un duro colpo. "La gente non deve pensare che le sale operatorie sono un circo", sottolinea Oliver Schneider.

 

La vicenda ricorda il caso del chirurgo vallesano finito sui giornali per aver operato guardando la partita. Uno "scandalo" che lo aveva spinto a dimettersi. La questione, a questo punto, è capire quali comportamenti non sono tollerati nelle sale operatorie.

 

Margrit Kessler, consigliere nazionale e presidente dell'Organizzazione Svizzera dei Pazienti, ritiene che questo tipo di foto non sia tollerabile, ma allo stesso tempo sottolinea che i chirurghi rimangono esseri umani. "È chiaro che deve vigere la regola del buon senso e dell'educazione", spiega. Ma a volte il confine è sottile, come nel caso in cui i medici ascoltano musica mentre lavorano. "Il rischio è quello di distrarre i colleghi".

 

La Federazione dei medici svizzeri (FMH) al momento non vuole pronunciarsi su questo caso. Tuttavia, fa riferimento ai principi etici della professione, che consistono nel rispetto della dignità del paziente.

 

Tanja Krones, responsabile dell'etica della professione medica presso l'Ospedale Cantonale di Zurigo aggiunge: "La routine è il peggior nemico del medico. Non voglio scusare l'atteggiamento del mio collega, ma quando si passano ore in sala operatoria a volte si cerca di staccarsi dalla realtà per pochi secondi. Ma l'ideale sarebbe rimanere concentrati".

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