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L'enologo vallesano è stato arrestato ieri assieme ad altri tre sospetti. I quattro sono accusati di aver violato i computer di alcuni giornalisti
SION - In seguito a un'indagine protrattasi per diverse settimane, il Ministero pubblico ha richiesto l'arresto dell'enologo Dominique Giroud, un hacker professionista, un investigatore privato e una quarta persona sospettata di essere coinvolta nella vicenda.
Giroud, lo ricordiamo, è un commerciante di vini attualmente sotto inchiesta per truffa, contraffazione di merci e falsità in documenti. Solo pochi giorni fa la televisione romanda RTS aveva ottenuto il permesso di diffondere due reportage sulla vicenda delle cantine. Il cosiddetto "caso Giroud", in ogni caso, occupa da settimane l'opinione pubblica e i partiti vallesani. Secondo le indagini svolte dall'amministrazione fiscale federale, il proprietario delle omonime cantine avrebbe omesso di dichiarare utili milionari fra il 2001 e il 2009, quando il revisore dei conti del mercante di vini era la fiduciaria fondata da Tornay nel 1989. Da quando l'esistenza dell'indagine è stata rivelata da "Le Temps" a fine ottobre, il "ministro" ha ripetuto a più riprese di essere stato all'oscuro delle frodi commesse da Giroud.
Il gruppetto è quindi sospettato di aver rispettivamente comandato e eseguito l'hackeraggio di diversi computer, compresi quelli di alcuni giornalisti. Coinvolto sarebbe anche un agente del Servizio delle attività informative della Confederazione SIC. Lo scopo dell'operazione era apparentemente identificare la fonte della fuga di notizie nei media riguardanti la precedure in corso.
I media coinvolti hanno sporto denuncia.
