"Tra le persone sequestrate ce n'è una di origine svizzera" ha affermato il responsabile della comunicazione di MSF svizzera
BERNA - Uno dei cinque operatori di Medici Senza Frontiere (MSF) "prelevati" ieri nel Nord della Siria per essere interrogati è
svizzero, affermano diverse fonti. La sede elvetica di MSF conferma tale informazione.
"Tra le persone sequestrate ce n'è una di origine svizzera", ha affermato all'ats Laurent Sauveur, responsabile della comunicazione di MSF svizzera senza fornire altre informazioni sulla nazionalità degli altri membri dell'associazione umanitaria. Secondo una portavoce svedese dell'Ong, citata dalle agenzie di stampa AP e Belga, essi sarebbero svedesi, danesi, belgi e peruviani.
"Siamo in contatto con tutti gli attori coinvolti sul terreno e con le famiglie delle nostre équipes. Stiamo facendo tutto il possibile per stabilire un contatto con i nostri colleghi", ha affermato Sauveur. Per garantire la loro sicurezza, MSF non darà per il momento altre informazioni.
MSF lavora in sei ospedali e quattro centri medici nel nord della Siria, una regione occupata dai ribelli ma dove le forze fedeli al regime di Bachar al-Assad controllano alcune sacche di resistenza.
Alcune fonti - non verificabili in maniera indipendente e fornite da attivisti siriani - hanno affermato che un gruppo legato ad al Qaida avrebbe trattenuto gli operatori umanitari per interrogarli, sospettandoli delle spie giunte dalla Turchia.
ATS