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TURGOVIAPadri pedofili: "Un caso fra i più gravi a livello internazionale"

26.11.13 - 19:15
L'accusa è di aver avuto ripetuti rapporti sessuali con il figlio che si sono protratti anche quando ha saputo di essere sieropositivo, di averlo "venduto" a clienti pedofili e avere diffuso le foto dei rapporti su internet
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Padri pedofili: "Un caso fra i più gravi a livello internazionale"
L'accusa è di aver avuto ripetuti rapporti sessuali con il figlio che si sono protratti anche quando ha saputo di essere sieropositivo, di averlo "venduto" a clienti pedofili e avere diffuso le foto dei rapporti su internet

SIRNACH - "Si tratta di un fatto incomprensibile. Abbiamo davanti a noi un uomo malato", ha dichiarato lo psicologo Allan Guggenbühl in merito alla vicenda di due casi di pedofili approdati oggi in Tribunale.

 

Lo psicologo respinge la teoria che il bambino abbia potuto essere consenziente agli atti sessuali. E soprattutto respinge la tesi che avrebbe potuto rifiutarsi. "Pensare che che un bambino di sei anni possa essere consenziente a simili atti è del tutto assurdo - asserisce -. I bambini hanno bisogno di amore e protezione dai genitori".

 

I fatti - È in effetti una raccapricciante vicenda quella approdata oggi davanti al Tribunale distrettuale di Münchwilen riunito a Sirnach, nel canton Turgovia. In un processo a porte chiuse sono sono comparsi alla sbarra due uomini di 35 e 42 anni arrestati nel maggio del 2008 nell'ambito di un'operazione internazionale di polizia contro la pedofilia e la pornografia infantile su internet.

 

La pubblica accusa chiede nei loro confronti condanne di 10 e mezzo e rispettivamente 7 anni e mezzo di reclusione. La sentenza è attesa domani.

 

L'imputato principale è un cittadino tedesco oggi 35enne che all'epoca risiedeva nel canton Turgovia assieme al figlioletto di 7 anni. L'uomo è accusato di aver avuto ripetuti rapporti sessuali con il figlio che si sono protratti anche quando ha saputo di essere sieropositivo, di avere "venduto" il figlio a clienti pedofili e di avere diffuso le foto dei rapporti su internet.

 

Il tedesco ha ammesso la maggior parte delle accuse. Ha tuttavia negato - come sostiene invece l'accusa - di aver somministrato in alcune occasioni al figlio dell'ecstasy liquida, o "gocce del K.O.", per infrangere ogni sua resistenza.

 

La pubblica accusa ha richiesto nei suoi confronti 10 anni e mezzo di reclusione per le accuse di atti sessuali con fanciulli, coazione, sfruttamento della prostituzione, tentata propagazione di malattie e somministrazione a bambini di sostanze pericolose.

 

Ciò che ha fatto è "inimmaginabile", ha detto in aula il procuratore. Molti credono che chi si macchia di simili azioni debba essere rinchiuso per sempre, ma trattandosi di una persona senza precedenti penali il procuratore ha detto di non ritenere opportuno chiederne l'internamento. Il presidente del Tribunale non ha invece escluso una simile misura.

 

l difensore del 35enne si è da parte sua battuto per una riduzione della pena a otto anni, affermando che il suo patrocinato ha a sua volta subito abusi sessuali da bambino e si è guadagnato da vivere come "callboy" e come attore di film porno omosessuali.

 

Fu attraverso una chat pedofila che il 35enne entrò in contatto nel 2007 con l'altro imputato: uno svizzero del canton Glarona oggi 42enne che ha avuto a sua volta rapporti sessuali con il figlio di 6 anni e ne ha diffuso le foto attraverso internet.

 

Nei suoi confronti la pubblica accusa ha chiesto una condanna a 7 anni e mezzo di prigione, mentre l'avvocato della difesa ha proposto una condanna a 7 anni e una misura stazionaria.

 

Entrambi gli imputati si trovano in stato di esecuzione anticipata della pena da cinque anni. Il terzo coimputato è stato dispensato dal partecipare al dibattimento: si tratta del compagno e coetaneo dell'imputato principale. L'uomo, che oggi vive a Berlino, è accusato di avere avuto rapporti omosessuali con il partner davanti al figlio. La pubblica accusa ha chiesto nei suoi confronti una condanna a 18 mesi di prigione con la condizionale.

 

Quello giudicato dal tribunale turgoviese è "un caso fra i più gravi a livello internazionale", ha detto all'ats durante una pausa del dibattimento Beat Burkhardt, il funzionario dell'Ufficio federale di polizia che coordina le azioni della polizia criminale federale contro la pedocriminalità. Si tratta inoltre delle uniche due persone incriminate in Svizzera in relazione all'operazione del 2008.

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