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BASILEA CAMPAGNANon accettarono la riduzione di paga, il licenziamento dei frontalieri fu abusivo

17.12.12 - 14:50
Sei collaboratori di un'azienda si ribellarono ai tagli dovuti alla forza del franco, il Tribunale cantonale dà loro ragione
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Non accettarono la riduzione di paga, il licenziamento dei frontalieri fu abusivo
Sei collaboratori di un'azienda si ribellarono ai tagli dovuti alla forza del franco, il Tribunale cantonale dà loro ragione

BASILEA - Il licenziamento da parte di una azienda di Basilea Campagna di sei frontalieri che non avevano accettato una riduzione del loro stipendio motivata con il rafforzamento del franco è stato abusivo: lo ha stabilito il tribunale cantonale di Basilea Campagna, che ha oggi confermato nelle grandi linee il giudizio già espresso in prima istanza, il 31 gennaio scorso, dalla corte distrettuale di Arlesheim (BL).

Secondo la maggioranza dei giudici di secondo grado la rescissione del contratto viola il Codice delle obbligazioni - perché i dipendenti hanno fatto valere in buona fede pretese derivanti dal rapporto di lavoro - nonché l'accordo di libera circolazione delle persone fra Svizzera e UE.

Per il tribunale si è trattato di una discriminazione dei lavoratori residenti all'estero in rapporto a quelli che vivono nella Confederazione. L'argomento del diverso costo della vita, al di qua e al di là della frontiera, non è stato ritenuto convincente: anche gli svizzeri, è stato fatto notare, approfittano della situazione, per esempio facendo i loro acquisti oltre confine. La società non ha inoltre previsto alcuna compensazione nel caso in cui il corso dell'euro fosse migliorato: ribaltare unilateralmente sul personale il rischio di cambio non è giusto.

Uno dei giudici si è però smarcato dai colleghi, esprimendosi in modo dissenziente. A suo avviso i licenziamenti sono sì stati formulati in modo poco elegante, ma non possono essere considerati abusivi: proprio il differente costo della vita all'estero rappresenta un criterio valido che giustifica una disparità di trattamento. L'opinione del magistrato non è stata però condivisa dagli altri.

Il tribunale ha peraltro però parzialmente accolto il ricorso dell'impresa riguardo ai risarcimenti da versare - da due a sei stipendi mensili, e non sei mensilità come deciso in prima istanza - e in relazione al conteggio delle ore straordinarie.

Resta ora da vedere se il caso, destinato a fare giurisprudenza, sarà sottoposto al Tribunale federale. Prima di pronunciarsi su un eventuale ricorso entrambe le parti in causa vogliono aspettare la versione scritta della sentenza. In un comunicato il sindacato Unia ha già preso posizione, salutando il giudizio della corte quale importante segnale per i datori di lavoro.

La vicenda, osservata con interesse anche nel resto della Svizzera, ha preso avvio nell'estate 2010, quando l'azienda aveva proposto ai suoi 120 lavoratori provenienti da oltre confine un taglio del 6% delle retribuzioni a causa della forza della franco. Sei dipendenti che non avevano accettato la riduzione in busta paga erano stati licenziati: nel contempo era stato proposto loro un nuovo contratto sulla base di rimunerazioni ridotte.

Ats

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