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SVIZZERASwissair, sono passati dieci anni

27.09.11 - 15:16
Le fasi salienti del declino inesorabile della compagnia di bandiera di cui gli svizzeri andavano fieri
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Swissair, sono passati dieci anni
Le fasi salienti del declino inesorabile della compagnia di bandiera di cui gli svizzeri andavano fieri

ZURIGO - Il 2 ottobre 2001 la flotta di Swissair rimase bloccata a terra. Il "grounding" fu un trauma per l'immagine dell'economia svizzera. Anche se, a dieci anni di distanza, i 2,1 miliardi di franchi che la Confederazione ha sborsato per far partire la compagnia Swiss sembrano in fondo poca cosa.

Swissair si trovò senza i soldi per pagare il carburante dei suoi velivoli a tre settimane esatte dal crollo alle Torri Gemelle. L'attacco terroristico scosse l'industria aeronautica mondiale, ma le vicissitudini della compagnia di bandiera rossocrociata erano iniziate anni prima.

Nel 1992, il "no" all'adesione della Svizzera allo Spazio economico europeo lascia Swissair senza sbocchi sul mercato europeo. Fallito un precedente progetto di cooperazione e fusione con altre compagnie, l'aviolinea si lancia in una strategia aggressiva di acquisizioni che si riveleranno un pozzo senza fondo.

L'espansione inizia nel 1995, con l'entrata nel capitale della belga Sabena, all'epoca già fortemente deficitaria. Nel 1997 i dirigenti riorganizzano la struttura societaria, dando vita a SAirGroup. La strategia di espansione - denominata "Hunter" (cacciatore) - prosegue attraverso partecipazioni a diverse altre compagnie aeree nazionali e regionali e con un'alleanza con Sabena, Austrian Airlines e l'americana Delta.

Nuove difficoltà si affacciano nell'autunno 1998: oltre al "crash" dell'MD-11 inabissatosi nell'Atlantico davanti ad Halifax agli inizi di settembre, con un bilancio di 229 morti, Swissair si trova confrontata con una nuova legge sulla navigazione aerea che la priva del monopolio per i nuovi collegamenti di linea dalla Svizzera.

Nel 1999 l'americana Delta abbandona la precedente alleanza. Swissair rileva nuove partecipazioni e stringe nuove alleanze. La strategia di acquisizioni viene finalmente abbandonata all'inizio del 2001, quando il presidente di SAirGroup Philippe Bruggisser getta la spugna a causa delle perdite causate dalle partecipazioni.

A dirigere la compagnia aerea viene chiamato il presidente di Crossair Moritz Suter, che lascerà l'incarico dopo soltanto sei settimane. In marzo il direttore finanziario di Nestlé Mario Corti viene nominato presidente del cda di SAirGroup e responsabile operativo del gruppo. Corti deve annunciare un mese più tardi il peggior risultato nella storia di Swissair: nel 2000 il gruppo registra un disavanzo di 2,9 miliardi di franchi. Le partecipazioni hanno aperto un buco di 3,7 miliardi.

La situazione si deteriora ulteriormente dopo l'11 settembre. La sera del 29 settembre, Mario Corti suona il campanello d'allarme: confrontata con debiti per oltre 15 miliardi di franchi, la compagnia non è in grado di versare i salari di ottobre. Servono immediatamente fra i 2 e i 3 miliardi di liquidità.

La Confederazione e la grandi banche UBS e Credit Suisse non riescono ad accordarsi sugli aiuti necessari per salvare Swissair o parti di essa. Ed è in un clima concitato di annunci a sorpresa che si arriva all'atto finale. La mattina di lunedì primo ottobre, le quotazioni del titolo Swissair vengono sospese. Il Consiglio federale si riunisce in seduta straordinaria e in serata viene annunciato che le attività di Swissair passano sotto Crossair, che è rilevata per quasi il 70% da UBS e Credit Suisse.

La giornata del 2 ottobre inizia nell'incertezza più totale. Due velivoli Swissair vengono bloccati a Londra perché la compagnia non ha pagato i diritti d'atterraggio. Nel corso della mattinata i velivoli che assicurano i collegamenti intercontinentali riescono a lasciare l'aeroporto di Kloten, ma i ritardi si accumulano e la situazione diventa sempre più caotica.

Verso mezzogiorno i passeggeri che già si trovano negli aerei vengono informati che la flotta europea è bloccata a terra perché mancano i soldi per pagare il cherosene. L'ats batte il primo "flash" d'agenzia e in breve la notizia fa il giro del mondo.

Verso le 16.15 nelle sale dell'aeroscalo riecheggia un annuncio che fa un po' di chiarezza, ma lascia tutti attoniti: "Per motivi finanziari Swissair non è più in grado di assicurare i collegamenti aerei". La compagnia è sempre in attesa di un versamento promesso dalle banche. Più di 38'000 passeggeri rimangono bloccati a terra e nessun'altra compagnia accetta i biglietti di Swissair.

Il mancato versamento solleverà in seguito una polemica fra Mario Corti e il presidente di UBS Marcel Ospel. La responsabilità della grande banca è tirata in ballo anche in un film di successo intitolato "Grounding". Il processo penale celebrato a quasi sei anni di distanza non riuscirà tuttavia a fare chiarezza. Il 7 giugno 2007, al termine di un lunghissimo dibattimento, il Tribunale distrettuale di Bülach (ZH) assolve tutti i 19 imputati, fra cui 17 ex dirigenti di SAirGroup.

Oggi molte delle società del gruppo sono passate in mano a proprietari stranieri. La compagnia Swiss, nata il 31 marzo 2002 grazie ai 2,1 miliardi di franchi votati dalla Camere federali, ha dovuto dimezzare nei primi tre anni di vita la sua flotta.

Passata nel 2005 sotto il controllo della tedesca Lufthansa, la nuova aviolinea rossocrociata ha praticamente raggiunto le dimensioni della defunta Swissair per quel che riguarda i collegamenti intercontinentali. Una buona parte dei voli europei sono invece passati agli operatori "low cost" Easyjet e AirBerlin.

ATS

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