Cerca e trova immobili

REGNO UNITO / SVIZZERAMilionario inglese sceglie l'eutanasia "in diretta"

08.06.11 - 18:40
L'uomo, per anni ossessionato dalla privacy, decide di affidarsi all'organizzazione svizzera Dignitas per togliersi la vita. E lo fa davanti alle telecamere della BBC
None
Milionario inglese sceglie l'eutanasia "in diretta"
L'uomo, per anni ossessionato dalla privacy, decide di affidarsi all'organizzazione svizzera Dignitas per togliersi la vita. E lo fa davanti alle telecamere della BBC

LONDRA - Nella vita è stato un uomo ossessionato dalla privacy e, più in generale, dall'esigenza di mantenere un comportamento discreto, da vero gentleman di sua Maestà. Nella morte, invece, ha virato di 180 gradi. Peter Smedley, 70enne inglese dal conto in banca milionario, ha infatti deciso di togliersi la vita con l'aiuto dell'organizzazione svizzera Dignitas davanti alle telecamere della BBC, che lunedì prossimo trasmetterà un documentario dal titolo 'Scegliere di Morire'.

Ad assisterlo, negli ultimi istanti, oltre alla moglie Christine c'era lo scrittore Sir Terry Pratchett, che da tempo si batte per l'introduzione in Gran Bretagna di una legge sul suicidio assistito.

Smedley era affetto da un'incurabile malattia degenerativa. Nessuno dei suoi amici più stretti ne era al corrente: lo hanno scoperto a cose fatte, ricevendo per posta una sua lettera d'addio. "Non voleva che lo si commiserasse", ha spiegato una persona a lui vicina al Daily Telegraph.

Accettare di essere seguito da una troupe televisiva e da uno sconosciuto, per quanto famoso, scrittore non dev'essere stato dunque facile per Smedley. "Chiaramente - ha proseguito l'amico - ha voluto lanciare un segnale. Era favorevole a dare la possibilità alle persone di scegliere quando terminare la loro vita. Nel Regno Unito non è possibile ed è una cosa terribile che si sia dovuto recare in Svizzera: avrebbe certamente preferito morire nel suo letto o nel suo studio".

Ma l'incubo di veder peggiorare le proprie condizioni di salute all'improvviso, rischiando così di non poter più essere in grado di viaggiare lo hanno spinto ad accelerare i tempi e togliersi la vita quando stava ancora relativamente bene.

Ecco dunque il paradosso, subito evidenziato da Pratchett: se il Regno Unito si fosse dotato di una legge in materia Smedley sarebbe ancora vivo. "Aveva svolto molte ricerche sulla sua malattia, la sclerosi laterale amiotrofica; sapeva che non c'era una cura e che avrebbe dovuto fronteggiare una morte orribile, per soffocamento. Cosa che voleva evitare a tutti i costi", ha raccontato ancora l'amico.

Ecco dunque spiegata l'origine di non una ma due decisioni difficili - che hanno portato Smedley a varcare i cancelli di Dignitas lo scorso 10 dicembre. "Ci siamo stretti la mano prima che l'infermiera gli preparasse la coppa con dentro il veleno", ricorda Pratchett a Radio Times. "'Vivi bene', mi ha detto. 'Io so che l'ho fatto'. Poi, prima di bere il liquido, ci ha ringraziato per essere lì con lui. Ed era molto dispiaciuto per essersi scordato il nome del fonico della troupe. Queste sono cose che ti fanno girare la testa. Ecco, mi sono detto, da un lato la scomparsa di un uomo gentile, che in punto di morte è in imbarazzo perchè non si ricorda il nome di un fonico, è indubbiamente una cosa brutta; ma era anche un uomo ammalato di un male incurabile che ha deciso di morire prima di essere trascinato nella fossa. Quindi non è una cosa brutta".

Foto (archivio) Keystone
 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE