Le antenne sono il risultato di una collaborazione tra il laboratorio di elettromagnetica e acustica, lo Space Center e l'impresa JAST del parco scientifico dell'EPFL. "Un consorzio al 100% svizzero", precisa il Politecnico in un comunicato.
Il progetto dell'ESA concerne nano-satelliti di un peso di circa 10 chilogrammi che hanno una forma cubica di 25 centimetri di lato. L'antenna sviluppata dall'EPFL è integrata nella superficie del satellite e copre quattro facce. Non avendo sporgenze, l'apparecchio è facilmente manipolabile, in particolare durante la fase di lancio.