È quanto emerge da una ricerca effettuata all'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL). Il cancro della corteccia è una delle malattie più gravi per le piante: nell'America del nord esso ha praticamente sterminato tutti i castagni da frutto, scrive il WSL in una nota.
In Europa la situazione è meno grave. Anche qui il cancro della corteccia è molto diffuso, ma l'epidemia è stata neutralizzata grazie alla diffusione di un virus che cicatrizza le ferite sulla corteccia, mantenendo in vita le piante colpite.
Sarah Bryner e Daniel Rigling, due ricercatori del WSL, hanno studiato in che modo le diverse temperature influiscono sull'interazione fra il fungo e il virus. Per far ciò hanno iniettato il virus in tronchi colpiti dal cancro che sono stati conservati alle temperature di 12, 18, 24 e 30 gradi centigradi.
I risultati, pubblicati sulla rivista scientifica "The American Naturalist", mostrano che il fungo e il virus si sviluppano più lentamente alle temperature basse. Alle temperature più alte la loro azione risulta invece particolarmente aggressiva per le piante.
I ricercatori arrivano perciò alla conclusione che il riscaldamento climatico potrebbe ridurre l'effetto curativo del virus ed aggravare le conseguenze della malattia.