"Tutti i partiti utilizzano i consiglieri federali come locomotive elettorali", spiega il consigliere nazionale ticinese in un'intervista pubblicata oggi da "Sonntag". "Questo non è propriamente nello stile PLR. Noi non lo faremo in modo così provocatorio come lo fanno altri. Ma vogliamo che i consiglieri federali più apprezzati siano anche i più conosciuti", continua Pelli. Altrimenti si rischia che i frutti vengano raccolti da altri. "Lavoriamo meglio di quanto comunichiamo", sintetizza l'avvocato luganese.
Il partito ha già raccolto l'assenso di Didier Burkhalter e Johann Schneider-Ammann. Vedremo quindi presto i due ministri sui manifesti? "A questa domanda non posso ancora rispondere", afferma Pelli. A suo avviso una cosa è però certa: i membri del governo devono rimanere consiglieri federali e non essere trasformati in "soldati di partito".
Pelli auspica peraltro maggiore chiarezza anche nell'esecutivo: esiste la regola di condotta secondo cui due mesi prima di una elezione cantonale i consiglieri federali non possono esporsi. Altri partiti non la rispettano: bisogna quindi stabilire se sia ancora in vigore. Se la risposta è sì, deve valere per tutti, conclude il presidente PLR.