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SAN GALLOLa baby-sitter uccisa a colpi di padella

07.09.20 - 12:39
Omicidio di San Gallo: la vittima è una 46enne italiana. Avrebbe cercato di difendere una bambina
20 Minuten (archivio)
La baby-sitter uccisa a colpi di padella
Omicidio di San Gallo: la vittima è una 46enne italiana. Avrebbe cercato di difendere una bambina
Nuovi dettagli sul delitto. L'arma utilizzata dal 22enne è una padella da cucina

SAN GALLO - Nuovi dettagli sull'omicidio di San Gallo. La vittima, si legge sui media italiani, è una donna di Verona, trasferitasi di recente in Svizzera per lavorare come baby-sitter. Secondo indiscrezioni riportate dal Giornale di Vicenza, la 46enne è stata uccisa mentre tentava di difendere la bambina che le era stata affidata, e un’altra donna che in quel momento si trovava in casa.

I giornali d'Oltralpe riferiscono invece indiscrezioni sull'arma del delitto. Si tratterebbe di una padella di metallo, forse reperita dall'aggressore nell'abitazione. La vicenda - particolarmente surreale in quanto non sono emersi collegamenti tra vittima e carnefice - si è conclusa con la morte del giovane, abbattuto dalla polizia.

L'indiscrezione sull'arma del delitto è stata confermata oggi a Keystone-ATS dalla portavoce della procura sangallese Regula Stöckli. A riferirne inizialmente era stato tagblatt.ch, sito web del quotidiano locale.

Il dramma - Il ragazzo, che soffriva probabilmente di problemi psicologici, ha fatto irruzione nell'appartamento della donna sulla Speicherstrasse poco dopo mezzogiorno. Il 22enne ha poi cominciato a picchiare al capo la malcapitata, una cittadina italiana, con una padella trovata in casa. Gli agenti giunti sul posto hanno intimato al sospettato di fermarsi, ma questi non ha reagito, continuando anzi a infierire pesantemente sulla 46enne.

Due poliziotti a quel punto hanno aperto il fuoco, esplodendo diversi colpi in direzione del giovane. L'uomo, un cittadino svizzero, è deceduto sulla scena del crimine, mentre la donna è spirata in ospedale, dove era stata trasportata a causa delle ferite alla testa: troppo grave il trauma cranico con lesioni cerebrali riportato durante il violento pestaggio. Secondo gli inquirenti la scelta della vittima è frutto del caso.

Le circostanze del brutale crimine così come il movente restano oggetto d'indagine, ha affermato Stöckli. Pure l'operato dei due agenti che hanno sparato è sotto investigazione.

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