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BERNAControlli di polizia rafforzati durante la Pasqua

07.04.20 - 14:04
Il Governo federale spiega il lavoro della polizia durante l'emergenza Covid-19
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Controlli di polizia rafforzati durante la Pasqua
Il Governo federale spiega il lavoro della polizia durante l'emergenza Covid-19
L'invito è a non recarsi in montagna o nei luoghi di vacanza: «Arriveranno tempi migliori»

Finora, le sanzioni per i trasgressori alle disposizioni per arginare il coronavirus sono state applicate in maniera diversa a seconda del Cantone. Oggi il Governo federale fa il punto della situazione. Presto ci sarà una regolamentazione uniforme in tutto il paese? Questa e altre domande dovrebbero trovare risposta nell'odierno punto della situazione con gli esperti da Berna.

Presenti all'appuntamento con i media Daniel Koch, delegato dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) per il Covid-19, Hans-Peter Lenz, responsabile del Centro di gestione delle crisi del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), Stefan Blättler, presidente dei comandanti cantonali di polizia e Raynald Droz, brigadiere, capo delle operazioni di comando del personale DDPS.

«La situazione migliora ma non mollate adesso» - Daniel Koch è il primo a prendere parola. «La situazione sembra migliorare». Tuttavia, afferma, è troppo presto per dire che l'emergenza è superata. «Il problema è lungi dall'essere risolto. Le raccomandazioni e le misure disposte dalle autorità devono continuare a essere seguite», aggiunge. Koch sottolinea anche che le persone con altre patologie non devono evitare di prendere contatto cn il pronto soccorso per timore del coronavirus. Stesso discorso per i bambini. L'invvito è quello di chiamare medici e ospedali in casi gravi. «Non abbiate paura», ha aggiunto.

Ancora 1000 persone all'estero - La campagna di rimpatrio ha raggiunto l'apice, afferma Hans-Peter Lenz. La frequenza dei voli sarà ora gradualmente ridotta. «Presto sarà finita», aggiunge Lenz invitando i restanti svizzeri all'estero a utilizzare i voli messi a disposizione. «Il DFAE presume che ci siano ancora circa 1.000 persone che vivono all'estero». Ma non tutte hanno fatto richiesta per essere rimpatriate. 

Maggiore presenza della polizia - Prende quindi la parola Stefan Blättler : «Lo scorso fine settimana è stato una specie di banco prova per quello che avverrà a Pasqua». Secondo il presidente dei comandanti cantonali di polizia la maggior parte della popolazione ha capito la necessità delle misure e ringrazia per la comprensione. «La presenza della polizia è stata rafforzata e lo sarà in particolar modo a Pasqua», aggiunge. L'obiettivo è quello di sensibilizzare la popolazione sulle disposizioni in atto. «Non sarà possibile chiudere tutte le strade, ma potrebbe rivelarsi efficace la chiusura di alcuni accessi». Quindi, sugli eventi privati (ad esempio le grigliate) spiega: «Non sono vietati, ma non vi devono partecipare più di 5 persone. L'obiettivo non è punire, ma sensibilizzare».

«Rinviate le vacanze a tempi migliori» - «Ciò che deve anche essere chiaro è che la polizia non decide su ulteriori misure, è lo sviluppo epidemiologico a farlo». «Ora bisogna fare in modo di non mettere a rischio ciò che abbiamo realizzato finora. Invitamo quindi a non recarsi in montagna o verso le note destinazioni vacanziere. Rinviate il viaggio a tempi migliori. Perché arriveranno».

«Nessun aumento delle violenze domestiche» - Blättler termina con un messaggio positivo: «Si temeva che il numero di episodi di violenza domestica aumentasse. Fortunatamente, possiamo dire che non abbiamo ancora notato alcuna tendenza al riguardo. Ma continueremo a monitorare la situazione. Proteggere le vittime è una priorità».

Spazio alle domande

Auto svizzero tedesche in altri cantoni - Blättler risponde quindi alle domande. Fra queste una riguarda la presenza di auto con targhe svizzero tedesche in altri cantoni: «Inizialmente queste sono state notate principalmente in Ticino e Vallese. Ora anche in altri luoghi turistici. L'invito è sempre quello di rinunciare ai viaggi e restare a casa».

Una regolamentazione uniforme non è prevista - A Blättler viene pure chiesto circa una regolamentazione uniforme per tutta la Confederazione. «È più opportuno decidere caso per caso», sottolinea il presidente dei comandanti cantonali di polizia.

I test sugli anticorpi - Koch spiega quindi l'uso dei test sugli anticorpi: «Sono principalmente utilizzati a scopo di ricerca. Introdurremo presto un obbligo di segnalazione per i test positivi».

Ritorno alla normalità? «Evitando un ritorno all'emergenza» - Arriva quindi la domanda sull'allentamento delle restrizioni. A rispondere è sempre Koch: «Non bisogna assolutamente allentare le misure adesso, o si rischierà un nuovo aumento di contagi. È chiaro che dobbiamo pensare a quello che verrà dopo e anche pianificarlo. Il ritorno alla normalità deve avvenire evitando un ritorno all'emergenza».

Panoramica sui posti letto disponibili - «C'è una panoramica, anche se non è sempre esattamente precisa - aggiunge Koch -. Fortunatamente, la capacità non è esaurita da nessuna parte. C'è ancora spazio».

Sulla presenza o meno di antibiotici o altri dispositivi medici - Koch: «In generale, gli antibiotici non sono un grosso problema perché la polmonite è causata dal virus e non dai batteri». Koch non può rispondere su una eventuale penuria di medicamenti ma assicura: «Ci sono sicuramente prodotti alternativi, quindi non sarebbe molto preoccupante».

I primi "allentamenti" delle disposizioni - Koch: «Non sappiamo dove si sia infettata ogni persona. Poiché il periodo di incubazione può durare da 2 a 14 giorni, è improbabile che i nuovi casi siano stati infettati contemporaneamente. Questo è il motivo per cui l'UFSP è particolarmente interessato a capire se l'onda stia crescendo o calando. Solo osservando tutti i dati insieme sarà possibile decidere quando allentare determinate misure. Al momento, tuttavia, sembra presto per parlarne. Non si tratta di trovare un equilibrio tra salute ed economia. Si tratta di preservare il più possibile la salute della popolazione».

Immunizzazione della popolazione - Koch: «Ci mancano i dati dei test sierologici per poter fornire cifre circa l'immunizzazione della popolazione. Sarebbe un gioco d'azzardo dire quale sia il tasso medio di contagio della popolazione senza queste cifre».

Casi nell'esercito - Raynald Droz: «Abbiamo 728 militi in quarantena (persone che hanno avuto contatti con malati), 49 in isolamento (persone malate) e 172 infettati. Circa 240 persone che non sono rientrate dopo l'ordine di marcia e per questo verranno rimandati alla giustizia militare».

Successo delle misure - Koch: «Le misure e la loro attuazione, assieme al comportamento della popolazione svizzera, hanno sicuramente portato al numero di casi che non aumentano più esponenzialmente come settimane fa. Ora bisogna tenere duro. Siamo a metà strada».

Ordine di riapertura - Le riaperture riguarderanno prime le scuole o i negozi? «Bisognerà valutare - conclude Koch -. È troppo presto per dire che esista una ricetta standard. Forse l'avremo tra qualche anno. Forse mai».

Code al Gottardo durante la Pasqua - «Le strade sono aperte ma ci saranno controlli speciali al portale nord del Gottardo per sensibilizzare gli automobilisti e invitarli a tornare a casa - spiega Stefan Blättler -. Se ci saranno code non potremo fare nulla. Solo il Consiglio federale può decidere in questo senso. Ma non sarebbe corretto. Ci sono anche ticinesi che devono tornare a casa. Invitiamo a non viaggiare se non strettamente necessario».

I dati di oggi 

Ricordiamo che secondo le cifre pubblicate oggi dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) i contagi da Covid-19 in Svizzera sono 22'242 (590 in più rispetto a ieri). Le persone ospedalizzate sono 2'537, mentre quelle decedute sono almeno 641.

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COMMENTI
 

batterfly 3 anni fa su tio
Non sono contro i Turisti in Ticino,ma se ci portino il Virus oltre Gottardo non finiamo più la Quarantena

Frühling19 3 anni fa su tio
... Il San Bernardino e il Lucomagno??? Niente controlli? ????

Milite Ignoto 3 anni fa su tio
Ad Airolo neh.... non a Goschenen... un genio :-)

Brega84 3 anni fa su tio
Ma chissenefrega almeno la portano a zh be lu ecc ecc così capiscono cosa vuole dire il problema.....

ciapp 3 anni fa su tio
purtroppo per Berna siamo solo dei burattini . spero la pagheranno cara per quello che ci stanno facendo !!!! in primis palazzo federale

Pulentaebrasaa 3 anni fa su tio
Dovrebvero fare un bel blocco ad Airolo, controllarli a uno a uno con molta calma, così si crea una colonna tale che dopo un po’ cambiano idea!

seo56 3 anni fa su tio
Hanno deciso di non decidere. E la storia delle grigliate e degna di una sceneggiata napoletana!!

Arciere 3 anni fa su tio
Questo articolo è un vero minestrone: punto della situazione, svizzeri all'estero e rimpatri, maggiore presenza della polizia, sensibilizzazione dei turisti, grigliate a non più di 5, nessun aumento delle violenze domestiche, auto svizzero tedesche in altri cantoni, regolamentazione uniforme non prevista, test sugli anticorpi, statistiche su contagi e decessi in Svizzera... Di tutto e di più; boh?

sheva 3 anni fa su tio
Ma andate al diavolo ! Irresponsabili ! Altro che grigliate con massimo 5 persone ....a questo punto spero che agisca Bellinzona visto che la salute e la protezione della popolazione ticinese non è più garantita da Berna con queste pagliacciate !
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