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SCIAFFUSAIniziato il processo per truffa ai danni della cantina Rimuss

06.11.19 - 19:36
L'accusa ha chiesto per i due imputati pene di rispettivamente tre anni e mezzo e dodici mesi. La sentenza del tribunale cantonale è attesa per venerdì
ARCHIVIO KEYSTONE
Il villaggio di Hallau e i vigneti che lo circondano.
Il villaggio di Hallau e i vigneti che lo circondano.
Iniziato il processo per truffa ai danni della cantina Rimuss
L'accusa ha chiesto per i due imputati pene di rispettivamente tre anni e mezzo e dodici mesi. La sentenza del tribunale cantonale è attesa per venerdì

SCIAFFUSA - È iniziato oggi a Sciaffusa il processo per reati patrimoniali ai danni della Cantina Rimuss e vini Rahm di Hallau (SH), dalla cui casse sono stati sottratti due milioni di franchi tra il 2011 e il 2017. L'accusa ha chiesto per i due imputati pene di rispettivamente tre anni e mezzo e dodici mesi. La sentenza del tribunale cantonale è attesa per venerdì.

Le incriminazioni sono di ripetuta amministrazione infedele e ripetuta falsità in documenti per l'allora direttore delle finanze, nonché di complicità in entrambi i reati per una impiegata.

L'ex direttore finanziario, ora 58enne, non ha usato i soldi sottratti per permettersi una vita di lusso ma per sostenere la squadra femminile di calcio del Neunkirch, villaggio limitrofo ad Hallau.

Non solo ha remunerato le giocatrici con i soldi provenienti da un conto corrente aziendale, ma ha anche pagato loro gli affitti e i premi dell'assicurazione malattia. Inoltre è anche riuscito a remunerare la propria donna delle pulizie con il denaro della compagnia.

La vicenda è venuta alla luce nell'aprile 2017, quando il dirigente di lunga data si è costituito alla polizia poco prima che si svolgesse una revisione dei conti.

Il suo avvocato non ha cercato di confutare le accuse contro il suo cliente. Le sue azioni non hanno scusanti, ha detto. Ma l'imputato non ha mai pensato al proprio profitto, e pertanto il difensore ha richiesto una pena detentiva incondizionata di 2 anni. Il legale ha anche citato una lettera del patron di Rimuss, Robert Rahm, che ha perdonato gli accusati e si è anche pronunciato a favore di una condanna con la condizionale.

L'avvocato della presunta complice ha chiesto l'assoluzione, adducendo che la sua cliente aveva semplicemente fatto quello che le era stato chiesto di fare.

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