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SCIAFFUSAConfermata la pena per il forsennato con la motosega

06.11.19 - 15:34
Il Tribunale federale ha rispedito al mittente il ricorso dell'uomo che nel 2017 minacciò alcuni avventori in un bar di Sciaffusa
Polizia Canton Sciaffusa
Confermata la pena per il forsennato con la motosega
Il Tribunale federale ha rispedito al mittente il ricorso dell'uomo che nel 2017 minacciò alcuni avventori in un bar di Sciaffusa

SCIAFFUSA - Il Tribunale federale (TF) ha confermato la condanna a 15 mesi di detenzione e a una misura terapeutica stazionaria per un uomo di Sciaffusa che nel 2017 era entrato in un bar con una motosega accesa puntandola verso gli avventori.

Il ricorrente aveva chiesto una condanna di otto mesi con la condizionale per tentata minaccia e non per minaccia compiuta. Inoltre, rivendicava la continuazione della terapia in maniera ambulatoriale invece del trattamento stazionario.

Nell'agosto 2017, l'uomo, dopo essere stato espulso da un bar, vi era ritornato armato con una motosega a batteria e l'aveva brandita, con il motore acceso, in direzione di più persone.

Con la sentenza pubblicata oggi il TF ha avallato la condanna inflitta nel dicembre del 2018 dal Tribunale cantonale di Sciaffusa, che aveva confermato la decisione di prima istanza e respinto i ricorsi dell'imputato e del pubblico ministero.

Per la Corte di diritto penale il reato di minaccia - e non di tentativo - è chiaramente realizzato. L'uso della motosega ha effettivamente seminato il terrore tra i presenti. Tanto più che solo pochi giorni prima, il 24 luglio 2017, sempre a Sciaffusa, un forsennato pure armato di motosega aveva fatto irruzione in una filiale della cassa malattia CSS ferendo due dipendenti, uno dei quali in modo grave.

La suprema corte con sede a Losanna sottolinea poi che la determinazione della pena, che si situa a metà del massimo previsto dal codice penale, non è criticabile. Né vede alcun motivo per mettere in discussione la perizia psichiatrica che ha portato la giustizia sciaffusana a ordinare un internamento terapeutico.

L'imputato era già stato esaminato in un procedimento penale per minacce nel 2010. Anche all'epoca, l'esperto - lo stesso che nel caso attuale - aveva raccomandato una misura terapeutica stazionaria. Il tribunale aveva però optato per una ambulatoriale.

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