Parla il padre del 20enne che ha investito una poliziotta mentre tentava di forzare un posto di blocco con una BMW rubata: «È una persona educata e rispettosa. La marijuana lo ha rovinato»
ZURIGO - È ancora all'ospedale in gravi condizioni la poliziotta di 39 anni che lunedì è stata investita a Winterthur da un ventenne alla guida di una BMW rubata che tentava di forzare un posto di blocco.
Il giovane dopo un inseguimento è stato bloccato e arrestato dalla polizia zurighese e attualmente si trova in prigione. La vicenda ha provocato la vibrante protesta della Federazione Svizzera dei Funzionari di Polizia che per il ladro richiede «una punizione esemplare».
Di tutt'altro avviso è invece il padre del 20enne che - sentito dal Blick - difende il figlio. «È sempre stato un giovane normale. Un uomo buono». Uno che non avrebbe mai voluto fare del male a nessuno: «L'ho cresciuto insegnandogli a rispettare gli altri». Il giovane era anche un ottimo studente fino a quando non ha iniziato ad utilizzare delle sostanze proibite: «La marijuana ha avuto sicuramente un'influenza negativa sia sul rendimento scolastico sia nell'incidente».
Il padre è dispiaciuto per quanto successo alla poliziotta: «Lei non aveva nessuna colpa». Ma non vuole che il figlio venga visto come un pericolo. «Deve andare in riabilitazione. È uno dei tanti giovani normali cresciuti in Svizzera. Non merita di essere trattato come un criminale». L'uomo è pure convinto che la polizia abbia reagito in maniera esagerata. «Mettere un posto di blocco è come gettare benzina sul fuoco. Se mio figlio era ancora sotto l'effetto della droga questo potrebbe avergli creato un attacco di panico».