Il terribile caso di abusi sessuali su fanciulli che nel luglio 2018 scosse il canton San Gallo finirà davanti al Tribunale. Il Ministero pubblico chiede almeno cinque anni e otto mesi
SAN GALLO - Il terribile caso di abusi sessuali su minori e pedo-pornografia che nel luglio 2018 scosse il canton San Gallo finirà davanti al Tribunale. Il Ministero pubblico ha infatti terminato le indagini e firmato l'atto d'accusa contro il 33enne ex dipendente di un asilo nido sospettato di una lunga serie di reati. «Atti sessuali plurimi con fanciulli e detenzione e distribuzione di materiale pedo-pornografiche», sono i pesantissimi capi d'accusa a cui l'uomo sarà chiamato a rispondere. Il Ministero pubblico ha richiesto un minimo di cinque anni e otto mesi di carcere oltre a una misura terapeutica stazionaria.
Abusi filmati - La Procura sangallese ha esaminato meticolosamente tutti i supporti di dati sequestrati dalla polizia in casa dell'uomo e ha trovato «migliaia di video» e «decine di migliaia di fotografie» a sfondo pedo-pornografico. Ma c'è pure di peggio. Perché l'ex dipendente dell'asilo nido è anche sospettato di aver abusato sessualmente di (almeno) due bimbi, di aver ripreso gli abusi con una telecamera e di aver diffuso il filmato sul darknet. Uno dei piccoli sarebbe stato vittima del pedofilo all'asilo nido, l'altro avrebbe invece subito abusi in privato.
Poco «cooperativo» - «Non possiamo dire con certezza quante siano le vittime», ha spiegato la Procura. Ma i casi accertati sarebbero almeno quattro. L'autore degli abusi «non è stato molto cooperativo» durante le indagini. Un silenzio che però non potrà salvarlo davanti ai giudici.