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GINEVRA / PORTOGALLO18enne morta a Lisbona: «Voglio la verità sulla morte di mia figlia Barbara»

04.07.19 - 11:22
José ha perso la figlia nel 2017. L'uomo punta il dito contro il pronto soccorso portoghese che l'aveva visitata all'epoca. È stata sporta una denuncia ma nulla si muove
20minutes
18enne morta a Lisbona: «Voglio la verità sulla morte di mia figlia Barbara»
José ha perso la figlia nel 2017. L'uomo punta il dito contro il pronto soccorso portoghese che l'aveva visitata all'epoca. È stata sporta una denuncia ma nulla si muove

GINEVRA - Una vacanza finita in tragedia. È quella vissuta da José, ginevrino di origini portoghesi, e dalla sua famiglia. Nel 2017, durante un soggiorno nel paese d'origine con la moglie e la figlia, qualcosa è andato storto. La ragazza, allora 18enne, è stata portata in pronto soccorso in seguito a una forte febbre.

«Barbara è entrata nel pronto soccorso di Cascais con 39 di febbre - ricorda l'uomo su 20 Minutes -. Il personale medico sospettava una mononucleosi. Non ha giudicato il caso prioritario...». Il giorno dopo, la giovane è morta.

Da quel momento la vita di José e sua moglie è cambiata per sempre. «Finché non sapremo la verità, non saremo in grado di essere in pace». Il rapporto dell'autopsia effettuata in Portogallo menziona la mononucleosi, ma anche un'infezione da streptococco che si è evoluta in shock tossico.

José ha chiesto un secondo parere in Svizzera. «La presenza di una mononucleosi infettiva può essere considerata un fattore predisponente al verificarsi di questa infezione fatale (...) Ma il centro universitario romando di medicina legale non è in grado di identificare con certezza la causa della morte», recita la perizia.

José vuole sapere se sua figlia sia morta a causa di una diagnosi errata. Questo è il motivo per cui l'anno scorso ha sporto denuncia contro l'ospedale di Cascais. «Da allora, nulla si è mosso. Sono scandalizzato - spiega il 50enne stabilitosi in Svizzera nell'ormai lontano 1983 -. Da noi una cosa del genere non succederebbe».

Iterpellato dal quotidiano portoghese "Correio da Manhã", l'establishment medico assicura: «All'epoca, un'indagine interna aveva escluso qualsiasi negligenza clinica. Restiamo a disposizione della giustizia». L'inchiesta, intanto, è in corso.

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