Friburgo è l'ultimo cantone ad aver deciso di abbandonare questo modello nella Svizzera romanda
BERNA - Nella Svizzera romanda la tradizione di concedere una pensione a vita agli ex consiglieri di Stato sta scomparendo. Friburgo è l'ultimo cantone ad aver deciso di abbandonare questo modello, considerato non più al passo con i tempi.
Tra i cantoni romandi, il Vallese è stato il primo a fare il grande passo nel 2014. In cambio della rinuncia alla pensione a vita, tuttavia, il Parlamento ha aumentato la retribuzione dei rappresentanti eletti in governo da 245'000 a 300'000 franchi all'anno. Ha avuto fortuna, in quell'occasione, l'esponente UDC Oskar Freysinger, eletto in governo, e in seguito non confermato, quando ancora erano in vigore le vecchie regole. Gli è stata riconosciuta una pensione di 80'000 franchi annui.
Il cantone del Giura ha seguito l'esempio nel 2017. I "ministri" sono ora affiliati all'istituto di previdenza cantonale e sono soggetti allo stesso regime degli altri impiegati statali. Come in Vallese, gli stipendi dei membri dell'esecutivo sono stati aumentati, ma la riforma permette comunque al Giura di risparmiare.
Ginevra potrebbe essere il prossimo cantone della lista. Due anni fa la sinistra ha presentato un disegno di legge per abolire le rendite vitalizie e sostituirle con un'indennità di fine rapporto lavorativo. Questo disegno di legge è ancora all'esame della competente commissione, ma il dibattito è tornato prepotentemente di attualità quando è scoppiato il caso di Pierre Maudet, il consigliere di Stato PLR da tempo nella bufera per presunta accettazione di vantaggi.
Maudet, 41 anni, è entrato nell'ottavo anno di attività nel Consiglio di Stato di Ginevra e in caso di dimissioni dal governo ha diritto - a partire da ieri - a una pensione a vita di 89'000 franchi all'anno. Alcuni deputati in parlamento hanno cercato di modificare le regole prima di quella scadenza, ma non sono stati seguiti dalla maggioranza dei loro colleghi. I Verdi liberali ginevrini, dal canto loro, presenteranno tra breve un'iniziativa "Per l'abolizione delle pensioni a vita per i consiglieri di Stato".
Pierre Maudet, in dichiarazioni rilasciate giovedì a Radio Lac e a radio RTS, ha dichiarato di capire che questa situazione può sconvolgere l'opinione pubblica. Lo stesso governo ginevrino aveva peraltro proposto, con il suo appoggio, di rivedere il sistema, che si basa su un periodo in cui i consiglieri di Stato si ritiravano all'età di 60-65 anni. Maudet non ha comunque intenzione, per ora, di rivendicare la pensione: "non ho intenzione di dimettermi", ha detto.
Se Ginevra abbandonerà il modello delle rendite vitalizie, solo due cantoni romandi continueranno ad offrire questa prestazione ai loro ex ministri: Vaud e Neuchâtel.