Una campagna dell'Ufficio per la prevenzione degli incidenti è stata giudicata troppo audace
LOSANNA - Diversi manifesti della campagna "Casco o niente" dell'UPI sono stati oggetto vandalismi nei giorni scorsi a Clarens, nel comune di Montreux (VD).
Le immagini ritraevano dei ciclisti completamente nudi ad eccezione del casco, indossato sulla testa. «Sono stati brutalmente censurati con lo spray nero», racconta un abitante a 20 Minutes. «È divertente quando paragoni quelle foto all'ipersessualizzazione in cui nuotiamo giornalmente».
Contattato, l'Ufficio prevenzione infortuni assicura che è il primo caso di vandalismo che viene portato alla sua attenzione fin dall'inizio della campagna, partita nell'estate del 2018. «Ma non prenderemo provvedimenti - assicura il portavoce, Marc Kipfer -. Preferiamo concentrarci sul lavoro di prevenzione, comprese le campagne future».
Un nuovo messaggio riguardante le distanze di frenata delle e-bike dovrebbe effettivamente sbarcare alla fine di giugno e sostituire i ciclisti nudi. «Siamo convinti che la campagna sui caschi sia stata una buona scelta», continua. «Infatti, solo un ciclista su due protegge la sua testa. Quindi abbiamo consapevolmente deciso di promuovere una campagna che si facesse notare».
Marc Kipfer sottolinea, tuttavia, che la nudità dei ciclisti è relativa, nel senso che tutte le parti intime del corpo sono state nascoste in modo da non scioccare la popolazione. Queste precauzioni non hanno, a quanto pare, convinto tutti.