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SVIZZERADonne vittime di violenza, i rifugi ne respingono la metà

12.05.19 - 11:21
Nel 2018 le richieste d'aiuto sono state 1771: di queste solo 965 sono andate a buon fine
Depositphotos (foto d'archivio)
Donne vittime di violenza, i rifugi ne respingono la metà
Nel 2018 le richieste d'aiuto sono state 1771: di queste solo 965 sono andate a buon fine

BERNA - I posti nelle 19 case per donne vittime di violenza domestica distribuite sul territorio elvetico non sono sufficienti: lo scorso anno quasi una persona bisognosa di protezione su due ha ricevuto un rifiuto, in molti casi per mancanza di spazio o di personale qualificato. È quanto si legge nell'edizione odierna del domenicale svizzerotedesco SonntagsZeitung.

Nel 2018 le richieste d'aiuto sono state 1771: di esse 965 sono andate a buon fine e le persone che hanno ottenuto rifugio hanno trascorso in media 37 giorni in una delle case delle donne, riferisce il domenicale.

I rifiuti sono invece stati 806. In certi casi giustificati: alcune vittime sono state indirizzate verso ospedali, oppure mandate in un'altra regione per evitare di essere rintracciate dal loro aguzzino. Nel 27% dei casi la causa sarebbe secondo la SonntagsZeitung invece da ricercare nella carenza di risorse: 478 donne non hanno ricevuto protezione per mancanza di spazio o di personale adeguato.

All'origine, come spesso accade, problemi finanziari: stando a un membro del comitato dell'Organizzazione mantello delle case per donne maltrattate della Svizzera e del Liechtenstein (DAO) citato dal domenicale, nel 2018 una sola casa di accoglienza per le donne è stata interamente finanziata dal cantone in cui si trovava. Nella maggior parte dei casi queste strutture vengono invece finanziate mediante "tariffe giornaliere" attribuite ai singoli casi.

Ciò non consente di gestire in maniera professionale un'attività che si protrae per 24 ore al giorno. Spesso - sottolinea la fonte citata dal domenicale - i rifugi per le donne vittime di violenze sopravvivono solo grazie a cospicue donazioni private.

Una situazione non compatibile con uno Stato che ha aderito alla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul). In Svizzera il testo è entrato in vigore il primo aprile di un anno fa.

Il tema è noto: la Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS) ha infatti commissionato un'analisi della situazione dei rifugi di emergenza per le vittime della violenza domestica. Venerdì, nel corso della conferenza annuale alla quale ha partecipato la consigliera federale Karin Keller-Sutter, la CDOS ha presentato i risultati di questo studio. «Le case per le donne sono spesso costretti a respingere donne che soddisfano i criteri di ammissione perché il rifugio è completamente occupato», rileva l'indagine. Per questo motivo la CDOS ha fissato una serie di misure per ovviare alla situazione sia a livello logistico che finanziario.

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COMMENTI
 

Maxy70 4 anni fa su tio
Spero almeno che la donna "respinta" non venga rimandata a casa a prendere la seconda razione di botte, ma venga protetta in altro modo! Mi risulta che il violento venga allontanato dal domicilio. Giusto?

Tato50 4 anni fa su tio
Risposta a Maxy70
Allontanarlo dal domicilio non serve a nulla perché potrà tornarci quando gli fa comodo o troverà il sistema di rintracciare la sua vittima e usargli violenza. È un problema di difficile soluzione, i casi sono tanti (quelli che vengono segnalati) e non si può certo tenere d'occhio tutti i maneschi. Forse magari un po' meno "garantismo" e pene severe potrebbero miticare un po' il problema ma non risolverlo. Il braccialetto elettronico, se uno ha l'intimazione di stare a una certa distanza dalla sua vittima, potrebbe andare bene se quest'ultima è al domicilio. Se si sposta chi può essere sicuro che non sia seguita e avvicinata ? Mandarli al Polo Nord con un ghiacciolo nel...sarebbe la soluzione ideale ma non è fattibile. Si spendano meno soldi dove dico io e come si è accorta la Keller, perché l'altra dormiva, aumentiamo i posti protetti e più controllo ai violenti. Una volta si usavano altri sistemi molto efficaci ma adesso non si può più; aspettano che qualcuno ammazzi la moglie............... bei tempi passati quando si menava il "bruto" per fargli capire cosa è il dolore ;-((
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