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ZURIGOTobias K. «aveva pianificato altri omicidi»

30.04.19 - 15:59
L'autore del delitto di Seefeld aveva progettato un diabolico piano insieme ad un altro detenuto per uscire da prigione. Ma il ricatto è riuscito solo a metà
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Tobias K. «aveva pianificato altri omicidi»
L'autore del delitto di Seefeld aveva progettato un diabolico piano insieme ad un altro detenuto per uscire da prigione. Ma il ricatto è riuscito solo a metà

ZURIGO - Tobias K. «aveva pianificato altri omicidi». Il suo caso aveva fatto scalpore nel mese di giugno del 2016. Il giovane - allora 23enne - aveva infatti pugnalato a morte un passante di 42 anni nel quartiere di Seefeld a Zurigo sette giorni dopo essere evaso dal carcere Pöschwies di Regensdorf sfruttando un congedo che gli era stato concesso.

Il fuggitivo venne arrestato sei mesi dopo, il 18 gennaio del 2017, nel Canton Berna. La sua cattura avvenne grazie alle indagini condotte dalla polizia bernese su un acquisto illegale di armi nel "darknet". E nella rete rimase impigliato per caso anche l'omicida di Seefeld. Esaminando le sue impronte digitali gli inquirenti avevano scoperto che corrispondevano a quelle di Tobias K.

Oggi la procura generale di Zurigo in una nota ha fatto chiarezza sulle motivazioni che hanno portato lo svizzero ad uccidere il 42enne a Seefeld. In accordo con un 38enne lituano - che stava scontando 8 anni di carcere per vari tentativi di estorsione - il giovane svizzero aveva infatti imbastito un piano per ricattare l'istituto penitenziario zurighese. Due giorni prima del delitto una lettera anonima fu indirizzata a un deputato del Gran Consiglio zurighese, con cui il rilascio del lituano. In caso contrario ci sarebbero stati dei morti. E il 30 giugno la minaccia venne messa in pratica con l'omicidio di Seefeld. La vittima era un 42enne che lavorava come informatico presso il vicino giardino botanico e che dopo l'accoltellamento chiese aiuto ad una passante, prima di stramazzare a terra senza vita.

Un'uccisione che però non ha portato alla scarcerazione del 38enne lituano ed è per questo motivo che Tobias K. era intenzionato ad acquistare una pistola sul web. Per colpire ancora. Per tentare nuovamente di liberare il detenuto lituano.

Ma fortunatamente il giovane è stato fermato in tempo. Stando a quanto comunicato oggi dalla procura zurighese, lo svizzero avrebbe parzialmente ammesso i fatti e le sue dichiarazioni hanno portato all'incriminazione del presunto complice lituano, che invece nega qualsiasi sua responsabilità.

I due dovranno rispondere di assassinio, atti preparatori punibili, tentativo di liberazione di detenuti, sviamento della giustizia e ripetute infrazioni alla legge sulle armi. 

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