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ZURIGO / CANTONE«Siamo terribilmente stressati e sconvolti, e temiamo per il futuro»

19.04.19 - 20:10
La lettera di Salt inviata ai suoi venditori ha suscitato malumori tra i suoi dipendenti. Tra questi c'è chi trova il coraggio di farsi avanti: «Ci chiedono qualcosa di irrealizzabile»
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«Siamo terribilmente stressati e sconvolti, e temiamo per il futuro»
La lettera di Salt inviata ai suoi venditori ha suscitato malumori tra i suoi dipendenti. Tra questi c'è chi trova il coraggio di farsi avanti: «Ci chiedono qualcosa di irrealizzabile»

ZURIGO - «Ci stiamo tutti chiedendo cosa fare... Vorremmo parlare, ma abbiamo paura che possano licenziarci se appare il nostro nome». Apparsa sui media la lettera di Salt inviata ai suoi venditori (che chiede l'accettazione del nuovo contratto pena il licenziamento), qualcuno tra questi dipendenti si fa timidamente avanti. Anche se in forma anonima.

Lo scenario che dipinge è però meno roseo rispetto a quanto esposto dalla compagnia telefonica: «Non siamo felici, anzi. Siamo terribilmente stressati e sconvolti», racconta. «Vogliono applicare le modifiche contrattuali all'inizio di maggio, ma non dovrebbero rispettare il periodo di preavviso di alcuni mesi? Siamo spaventati dal fatto che perderemo parte del nostro stipendio da qui a due settimane. Come gestire un cambiamento così immediato?»

«Dicono che la componente salariale fissa è aumentata - prosegue il venditore -. Questo è vero solo per alcuni dipendenti. Ci sono molti impiegati che perderanno circa un quarto del loro stipendio fisso».

E sul fatto che i nuovi termini promuoveranno l'imprenditorialità aggiunge: «In passato, qualsiasi vendita avrebbe innescato un bonus. In futuro, dovremo raggiungere un numero minimo di vendite per ottenere quel bonus. È come tagliare o eliminare la nostra retribuzione variabile. Non siamo molto fiduciosi che i nuovi dati di vendita siano realizzabili. Quelle che si palesano sono terribili prospettive di reddito! Inoltre, affermano che licenzieranno chiunque non raggiungerà quegli obiettivi di vendita minimi nei prossimi mesi».

Il dipendente non nasconde la sua delusione: «Come potremo servire i nostri clienti con entusiasmo se veniamo trattati così?».

Un timore anche ticinese - Anche dal Ticino qualche dipendente ha cercato di farsi avanti, ma per paura di ritorsioni ha poi preferito evitare di esporsi.

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