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VAUDAgente sparò a etiope che lo minacciava, il Tribunale federale riapre il caso

05.04.19 - 16:11
La procura zurighese dovrà tornare sui fatti avvenuti nel dicembre del 2015 determinando se l'uso dell'arma di ordinanza fosse conforme alle regole
Keystone
Agente sparò a etiope che lo minacciava, il Tribunale federale riapre il caso
La procura zurighese dovrà tornare sui fatti avvenuti nel dicembre del 2015 determinando se l'uso dell'arma di ordinanza fosse conforme alle regole

LOSANNA - La procura di Zurigo deve riprendere le indagini nei confronti di uno dei due poliziotti che nel dicembre del 2015 avevano sparato a un etiope. Lo ha stabilito il Tribunale federale (TF). L'uomo aveva minacciato gli agenti con un coltello da macellaio.

Il ministero pubblico aveva archiviato l'istruttoria penale contro i due poliziotti nel marzo del 2018. Ma il TF, con una sentenza pubblicata oggi, ha deciso che le incertezze sui fatti non consentono di determinare se l'uso dell'arma di ordinanza da parte dell'agente in questione fosse conforme alle regole.

I fatti risalgono al 27 dicembre del 2015, una domenica. Verso le 6 del mattino, l'etiope, allora 42enne, era stato avvistato da una pattuglia di polizia con in mano un coltello con una lama di 25 centimetri su una strada di Wiedikon, un quartiere residenziale di Zurigo.

Con l'aiuto di una seconda pattuglia, in totale erano intervenuti cinque agenti per cercare di fermarlo, ma l'uomo li aveva minacciati con il coltello. In base all'atto d'accusa aveva urlato più volte: "kill me, kill me" (uccidetemi, uccidetemi). Dopo diversi avvertimenti, due agenti avevano aperto il fuoco. Uno aveva esploso due colpi di pistola e un altro undici. L'etiope, colpito da sei pallottole, ha rischiato di morire. Tra l'altro, un proiettile aveva forato una finestra di un ristorante vietnamita, che a quell'ora era chiuso.

Dopo l'archiviazione dell'istruttoria penale contro gli agenti da parte della procura il Tribunale cantonale ha respinto un ricorso del legale dell'etiope contro tale decisione.

Ora la suprema corte con seda Losanna lo ha invece accettato e ha ordinato di riavviare l'indagine contro il poliziotto che ha esploso undici colpi. Secondo i giudici federali, sulla base degli "evidentemente poco chiari elementi di prova", non è possibile giudicare se l'uso dell'arma da fuoco da parte dell'agente fosse lecito.

Stando alle sue dichiarazioni, il poliziotto ha sparato due volte al torso dell'etiope. In seguito, indietreggiando, ha urtato contro il paraurti dell'auto della polizia ed è caduto all'indietro. È poi successa una bagarre con l'uomo armato di coltello nel corso della quale l'agente ha di nuovo sparato.

Nella sentenza il Tribunale federale scrive che sorgono dubbi sul fatto che i colpi siano stati esplosi nella zuffa, dato che la distanza di tiro è risultata di almeno mezzo metro per tutte le pallottole.

Anche nei confronti dell'etiope è stata aperta un'inchiesta penale. Nel dicembre 2016, il Tribunale distrettuale di Zurigo lo ha assolto dall'accusa di tentate lesioni gravi. L'uomo soffre di psicosi schizofrenica e gli è stata riconosciuta l'incapacità ai sensi del codice penale. Il tribunale distrettuale ha ordinato, come richiesto dalla procura, una terapia ambulatoriale.

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