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SVIZZERAWolfgang T. alla sbarra

26.03.19 - 07:05
Sospettato di avere ucciso la sua compagna 38enne nel 2016, il cittadino tedesco, residente a Tenerife, Wolfgang T., oggi 62enne, è comparso ieri davanti al Tribunale distrettuale di Kreuzlingen (TG)
Wolfgang T. alla sbarra
Sospettato di avere ucciso la sua compagna 38enne nel 2016, il cittadino tedesco, residente a Tenerife, Wolfgang T., oggi 62enne, è comparso ieri davanti al Tribunale distrettuale di Kreuzlingen (TG)

KREUZLINGEN (TG) - L’uomo avrebbe ucciso Marina A. colpendola alla testa con un sasso durante un rapporto sessuale sulle rive del Reno a Tägerwilen (TG) nel maggio 2016.

All’epoca 59enne, il sospettato era stato visto in compagnia della vittima il giorno prima del ritrovamento del cadavere della donna. La polizia, per cui, si era messa immediatamente sulle sue tracce: due giorni dopo Wolfgang T. fu arrestato in Spagna, a Barcellona, per poi venire estradato in Svizzera qualche tempo dopo.

Interrogato ieri dai giudici, nelle sue risposte l’imputato è stato piuttosto vago. Ha spiegato, in ogni caso, che aveva raggiunto la compagna in riva al fiume, dove i due hanno avuto un rapporto sessuale, prima di andare a bere qualcosa in un ristorante della zona.

Dopodiché, appena mezz’ora dopo, a bordo di un’auto presa a noleggio, sempre stando alle sue dichiarazioni, sarebbe partito per Barcellona. E alla domanda perché volesse recarsi così in fretta in Spagna, l’uomo ha risposto che non intendeva perdersi affatto una gara automobilistica in programma a breve a quelle latitudini.

Il Dna sotto le unghie della donna

L’imputato aveva dichiarato inizialmente di essere venuto a conoscenza della morte di Marina A. soltanto dopo il suo arresto. Ma una volta che gli investigatori gli comunicarono di avere trovato tracce di DNA sotto le unghie della donna - e che apparteneva a lui o al massimo a suo figlio (classe 1998) -, Wolfgang T. aveva confessato l’omicidio, ritornando però tempo dopo sui suoi passi: interrogato ieri al riguardo, l’uomo ha affermato che attraverso tale confessione aveva voluto proteggere il ragazzo, mentendo, di conseguenza, agli inquirenti.

Una versione, questa, comunque, che non convince il Ministero pubblico: quest’ultimo difatti ritiene che Wolfgang T. avesse pianificato il crimine con largo anticipo. Secondo l’accusa - che chiede una condanna all’ergastolo -, nell’agosto 2015 il 62enne aveva convinto Marina a stipulare un’assicurazione sulla vita del valore di 500mila euro, mentre, soltanto pochi minuti prima di morire, la donna aveva anche firmato una procura generale.

Il processo terminerà domani.

 

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