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ALBANIA / ITALIA / SVIZZERALa droga albanese che arriva in Svizzera passando dal Salento

12.02.19 - 15:46
Identificati e catturati i componenti di quattro gruppi criminali
Guardia di Finanza
La droga albanese che arriva in Svizzera passando dal Salento
Identificati e catturati i componenti di quattro gruppi criminali

LECCE - Sono durate due anni le indagini della guardia di finanza italiana che hanno permesso di identificare e catturare i componenti dei quattro gruppi criminali italo-albanesi con basi operative nella provincia di Lecce e ramificazioni in altre regioni italiane, Calabria, Toscana, Emilia Romagna, Sicilia, Liguria e Lombardia. La droga commissionata in Albania veniva smerciata in Europa, anche in Svizzera.

Delle 27 ordinanze di custodia cautelare emesse dal giudice per le indagini preliminari di Lecce Michele Toriello su richiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) ne sono state eseguite 22. Per tutti l'accusa è di traffico internazionale di stupefacenti, detenzione e introduzione nel territorio nazionale di armi e munizioni da guerra.

I dettagli dell'operazione sono stati illustrati in una conferenza stampa, che si è svolta in collegamento internet con un analogo incontro in Albania, dal procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho, con il procuratore di Lecce, Leonardo Leone De Castris.

«Si è costituita una squadra investigativa comune - ha detto Cafiero De Raho - che ha consentito di condividere in pieno tutti gli elementi investigativi. Ha consentito all'Italia di essere presente in Albania e viceversa e acquisire tutti gli elementi che di volta in volta emergevano dalle intercettazioni, sia quelle eseguite in Italia che quelle eseguite in Albania».

La droga commissionata in Albania veniva smerciata poi in tutta Italia e in Europa, soprattutto Olanda, Svizzera e Germania con il Salento ancora una volta snodo cruciale del traffico illecito.

Oltre Adriatico venivano reclutati gli scafisti che trasportavano in Salento tonnellate di marijuana, cocaina ed eroina. Lo stoccaggio temporaneo e la commercializzazione avveniva in Italia, da trafficanti italiani che erano in posizione subordinata rispetto agli albanesi. Dall'inchiesta emerge come gruppi criminali di spessore anche mafioso, presenti in Sicilia ed in altre città italiane, si siano rivolti ai trafficanti albanesi arrestati oggi per approvvigionare i rispettivi mercati pagando in anticipo e in contanti generando così un vorticoso flusso di denaro verso il Salento e l'Albania.

Durante le indagini i militari del Gruppo d'investigazione sulla criminalità organizzata di Lecce, in collaborazione con i mezzi aerei e delle motovedette di Bari, sono riusciti in molti casi ad intercettare le spedizioni in mare, compiendo 26 distinti interventi operativi, arrestando in flagranza 31 persone, con 90 denunciate a piede libero, sequestrando 8 tonnellate e mezzo di marijuana e quasi 10 kg di eroina e cocaina, oltre che armi e munizioni.

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