Chiesto il rinvio a giudizio per terrorismo, costituzione di banda armata, plagio e adescamento di individui al fine di costituire banda armata e a fini terroristici
RABAT - Udienza preliminare, oggi in Marocco, per sette indiziati del duplice omicidio delle due turiste scandinave. Tra di loro figura anche un cittadino ispano-svizzero. Dopo il primo gruppo di 17 sospetti, con l'udienza di oggi tutti gli arrestati per il caso di Imlil sono finiti davanti al giudice.
La pubblica accusa ha chiesto il rinvio a giudizio per «terrorismo», «costituzione di banda armata, al fine di commettere atti terroristici», «plagio e adescamento di individui al fine di costituire banda armata» e «a fini terroristici».
In questo secondo gruppo c'è anche l'uomo, con doppia nazionalità svizzera e spagnola, che si era radicalizzato quando viveva nella Confederazione. Secondo quanto pubblicato ieri dal sito di informazione marocchino Le360, lo svizzero vive a Marrakech dal 2015 e si era convertito all'Islam nel 2011 nella Grande Moschea di Ginevra.
Lunedì la portavoce l'Ufficio federale di polizia (Fedpol) aveva confermato a Keystone-ATS che l'uomo era noto alle forze dell'ordine ginevrine per reati comuni commessi fra il 2007 e il 2013 e che era sospettato di radicalizzazione.