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FRIBURGOTrafficava prodotti dopanti e telefoni in prigione

04.12.18 - 14:19
Un cittadino macedone aveva una complice all’esterno e si appoggiava anche ad altri detenuti che lavoravano nei campi
Keystone
Trafficava prodotti dopanti e telefoni in prigione
Un cittadino macedone aveva una complice all’esterno e si appoggiava anche ad altri detenuti che lavoravano nei campi

FRIBURGO - Con la complicità di alcuni detenuti impiegati nei campi limitrofi, telefonini, prodotti dopanti e siringhe penetravano con una certa facilità negli stabilimenti penitenziari di Bellechasse, nel Canton Friborgo, come racconta oggi 20 minutes. 

E.F., un cittadino macedone di Vevey incarcerato nella prigione, è stato infatti condannato per aver organizzato un traffico con alcuni complici, di cui anche una donna, tutti originari dei Balcani.

I fatti - Il traffico partiva dalla sua cella: il trentenne aveva chiesto a un suo cugino di acquistare 18 fiale di steroidi in Serbia e di inviarle per posta ad una complice. Questa aveva poi consegnato la merce a un altro detenuto. Ma la donna, lo scorso 25 giugno, è stata fermata dalla polizia in una strada agricola proprio mentre stava consegnando il pacchetto.

Oltre alle fiale di steroidi anabolizzanti androgeni, il pacchetto conteneva anche due telefoni portatili, 370 grammi di proteine in polvere e 18 siringhe.

La merce era destinata alla prigione. Le indagini hanno dimostrato che la donna aveva già fatto introdurre all’interno degli edifici ben 8 cellulari, 20 fiale di prodotti dopanti e siringhe, tra il settembre 2017 e giugno 2018.

L’organizzatore del traffico, già condannato, è stato accusato di reati contro la legge sulla promozione dello sport e dell’attività fisica. Dovrà pagare 1’200 franchi di multa, che potranno essere trasformati in 120 ore di lavoro d’interesse generale.

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