Cerca e trova immobili

SVIZZERAI fondi di Al-Dulimi restano (per ora) congelati

19.11.18 - 12:18
Il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca dovrà appurare se l'iscrizione dell'iracheno sulla lista di persone sanzionate dall'ONU sia giustificata o meno
Keystone
I fondi di Al-Dulimi restano (per ora) congelati
Il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca dovrà appurare se l'iscrizione dell'iracheno sulla lista di persone sanzionate dall'ONU sia giustificata o meno

SAN GALLO - Il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha deciso di mantenere congelati i fondi dell'iracheno Khalaf Al-Dulimi. Ma il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) dovrà esaminare se l'iscrizione dell'uomo sulla lista di persone sanzionate dall'ONU sia giustificata e se debba essere disposta la confisca degli averi.

In una sentenza resa nota oggi, i giudici di San Gallo hanno accolto parzialmente un ricorso di Al-Dulimi. Questi contestava l'esproprio del suo denaro depositato su conti svizzeri, provvedimento preso nel 2013 dal DEFR. La misura era stata giustificata col fatto che il nome dell'iracheno compariva sull'elenco degli alti funzionari messi nel mirino dalle sanzioni delle Nazioni unite.

Sulla vicenda, la Confederazione si è già fatta bacchettare dalla Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU). Nel 2006 in effetti, il DEFR aveva deciso una prima volta di confiscare gli averi dell'uomo e trasferirli ai fondi di ricostruzione del suo Paese, flagellato dalla guerra.

L'iracheno si era allora rivolto al Tribunale federale (TF), che si era giudicato incompetente per controllare una lista dell'ONU. I giudici di Strasburgo avevano però stabilito in seguito che chi si trova in questa condizione deve poter far valere la propria posizione di fronte a un tribunale. Vistosi costretto a esprimersi sulla questione, il TF ha deciso di rimettere il dossier nelle mani del DEFR.

Una decisione simile, ma per l'esproprio del 2013, è stata presa ora dal TAF, secondo cui la Confederazione deve tornare a chinarsi sul caso. Non è invece stata accolta la richiesta di Al-Dulimi di poter recuperare i suoi soldi: gli averi resteranno infatti bloccati fino al momento in cui verrà pronunciata una sentenza in via definitiva.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE