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SOLETTACon il 3.3 per mille dà fuoco al proprio appartamento

16.11.18 - 20:39
La donna si era ubriacata dopo che il suo compagno l'aveva lasciata: oggi è stata condannata per incendio doloso dal Tribunale distrettuale di Bucheggberg-Wasseramt
Polizia Canton Soletta
Con il 3.3 per mille dà fuoco al proprio appartamento
La donna si era ubriacata dopo che il suo compagno l'aveva lasciata: oggi è stata condannata per incendio doloso dal Tribunale distrettuale di Bucheggberg-Wasseramt

SOLETTA - Un amore finito. La delusione affogata nell'alcool. Poi le fiamme che la avvolgono nel suo appartamento in una palazzina di Derendingen (SO). Si è salvata la donna (allora 27enne) che nel gennaio del 2016 aveva appiccato un incendio all'interno della sua abitazione con il 3,3 per mille nel sangue, ma oggi, più di due anni dopo i fatti, ha dovuto rispondere davanti a un giudice del Tribunale distrettuale di Bucheggberg-Wasseramt dei suoi gesti. 

Il legale della "piromane innamorata" - come riportato dal «Solothurner Zeitung» - ha subito parlato di negligenza, negando che la donna avesse appiccato le fiamme intenzionalmente, magari per porre fine alle proprie pene d'amore. «Non vi è nessuna traccia che possa far pensare a un incendio doloso». La giovane dopo essere stata lasciata dal compagno aveva infatti dato fuoco, per la disperazione, ad alcuni ricordi del passato, come cartoline, fotografie o documenti. «Ma visto l'alto livello di alcool ingerito non è più stata in grado di spegnere il rogo».

Ma queste giustificazioni non hanno convito la corte, secondo la quale l'intenzionalità del gesto (e quindi l'incendio doloso) è palese. «Ha mostrato chiaramente dei segnali di violenza e premeditazione». Prima di incendiare gli oggetti, la donna aveva infatti distrutto il vetro di una finestra gettandogli contro un dispenser di sapone. E in ospedale si era strappata tutti i tubi che gli fornivano i medicamenti. Comportamenti questi, che hanno fatto propendere la corte per una condanna. L'innamorata delusa si è infatti vista infliggere 300 aliquote giornaliere da 30 franchi (sospese per 3 anni) e una multa di 500 franchi. 

I danni allo stabile, per la cronaca,  ammontavano a più di 310.000 franchi.

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