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SVIZZERACondannato per sesso con un minore ora è un agente di polizia

08.11.18 - 11:02
Ex ufficiale di polizia, a dieci anni dai fatti, ritorna al suo vecchio lavoro. Giustamente?
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Condannato per sesso con un minore ora è un agente di polizia
Ex ufficiale di polizia, a dieci anni dai fatti, ritorna al suo vecchio lavoro. Giustamente?

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ZURIGO - 15 mesi di reclusione, poi un periodo di prova di due anni. Questa è la condanna ottenuta da un poliziotto svizzero-tedesco per atti sessuali con un minore. L'uomo era stato ritenuto colpevole di aver avuto rapporti con un 16enne che all'epoca aveva circa la metà dei suoi anni. Ovviamente, in seguito all'accaduto, aveva perso il lavoro. 

Il caso si è verificato circa dieci anni fa. Oggi, riferisce 20 Minuten, l'uomo lavora di nuovo come ufficiale di polizia. In un altro cantone. Essendo terminato il periodo di prova, il reato non è più visibile sull'estratto del casellario giudiziale. Insomma, è subentrato il diritto all'oblio che gli ha permesso di ritornare a una vita normale. 

Secondo  Roger Rudolph, professore di diritto dell'Università di Zurigo, i posti di lavoro per gli agenti di polizia sono regolamentati dal Cantone. In generale: «Il controllo dell'estratto del casellario giudiziale è la regola per i poliziotti», spiega. Ma evidentemente questi era già "ripulito" al momento dell'assunzione. 

«Non può essere che un molestatore sessuale possa lavorare di nuovo per la polizia», afferma Natalie Rickli, Consigliera nazionale UDC, domandandosi se l'uomo abbia informato i suoi superiori circa il suo passato. «Come ufficiale di polizia sei lì per proteggere i cittadini, compresi i giovani».

Secondo Rickli «il corpo di Polizia dovrebbe rivedere i suoi criteri d'assunzione. I reati sessuali non dovrebbero essere tollerati». 

Dal 1 ° gennaio 2019 entrerà in vigore l'interdizione a vita dall’esercizio di determinate attività per i criminali sessuali pedofili, che verranno registrati in uno speciale casellario. «Presumo che gli agenti di polizia debbano sottostare a un registro particolare di questo tipo», sostiene la consigliera nazionale. 

Di diverso parere è il consigliere nazionale dei Verdi, Sibel Arslan: «Tutti meritiamo una seconda possibilità. I reati sessuali sono gravi, ma quest'uomo ha pagato e il diritto penale svizzero si basa sul reinserimento».

Per Arslan non è semplice giudicare in queste circostanze: «Bisogna valutare caso per caso».

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