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ZURIGOTrentenne alla sbarra per sexting dopo il suicidio della 15enne

01.11.18 - 18:01
L'imputato è accusato di ripetuta coazione sessuale, ripetuti atti sessuali con fanciulli, coazione e pornografia
Trentenne alla sbarra per sexting dopo il suicidio della 15enne
L'imputato è accusato di ripetuta coazione sessuale, ripetuti atti sessuali con fanciulli, coazione e pornografia

USTER - Un 30enne del canton Zurigo ha messo in rete immagini pornografiche ottenute da una ragazzina finlandese di 15 anni anni. Nel giugno di un anno fa l'adolescente si è tolta la vita. L'uomo è comparso oggi davanti al tribunale distrettuale di Uster (ZH).

L'imputato - un cittadino svizzero già condannato a più riprese per atti sessuali con minori di 16 anni e altri reati - è accusato in questo processo di ripetuta coazione sessuale, ripetuti atti sessuali con fanciulli, coazione e pornografia.

Il dibattimento è terminato nel pomeriggio e la corte ha annunciato che presenterà la sentenza a partire delle 18.30. Il procuratore ha chiesto per l'imputato una condanna a due anni di detenzione da scontare e la sospensione della pena in favore di una terapia ambulatoriale.

Il procuratore ha sottolineato che un rapporto diretto fra gli atti che vengono rimproverati all'imputato e il suicidio della ragazza non può essere provato. Quello che viene giudicato per l'accusa è un «ulteriore caso di "sexting" che ha come vittima una ragazza di meno di 16 anni».

L'avvocato della difesa si è battuto per una riduzione della pena a 12 mesi di reclusione con la condizionale, senza una terapia, ed ha negato che ci sia stata coazione sessuale.

A sostegno della sua tesi, il difensore ha citato trascrizioni delle chat in cui la ragazza sosteneva di avere già compiuto i 16 anni e rispondeva affermativamente alle richieste dell'imputato che voleva mostrarsi mentre si masturbava.

Lo svizzero ha conosciuto nel settembre 2017 la ragazza - allora 14enne - su una videochat. I due sono rimasti per mesi in contatto attraverso vari canali, arrivando a comunicare quotidianamente per 30 o 60 minuti.

L'imputato ha trasmesso alla ragazza diverse fotografie in cui appariva nudo e ha insistito affinché l'adolescente facesse altrettanto. Per esercitare ancora più pressione ed ottenere foto sempre più spinte, l'uomo ha anche pubblicato le immagini ottenute dalla ragazzina su un portale pornografico.

Stando all'atto d'accusa, l'adolescente ha più volte chiesto all'uomo di mettere fine alle sue richieste ed ha anche minacciato di togliersi la vita. Nell'ultimo selfie trasmesso allo zurighese, pochi giorni prima di togliersi la vita per davvero, la ragazza si era fotografata con un coltello puntato alla gola.

Nell'atto d'accusa viene anche precisato che la ragazzina già soffriva di disturbi psichici, con una preesistente sindrome di Asperger e disturbi alimentari. La relazione online con l'imputato ha tuttavia contribuito a peggiorare la sua situazione, fino al gesto estremo.

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