Cerca e trova immobili

VALLESECarcere con la condizionale per Dominique Giroud

12.10.18 - 14:59
Il viticoltore è stato riconosciuto colpevole di diversi reati fiscali. I suoi avvocati parlano di «condanna di una brutalità senza precedenti»
Keystone
Carcere con la condizionale per Dominique Giroud
Il viticoltore è stato riconosciuto colpevole di diversi reati fiscali. I suoi avvocati parlano di «condanna di una brutalità senza precedenti»

SION - Il Tribunale distrettuale di Sion ha condannato Dominique Giroud a nove mesi di carcere con la condizionale per tre anni. Il viticoltore e commerciante di vini vallesano è stato riconosciuto colpevole di truffa in materia di tasse, frode fiscale e altri reati fiscali.

Il tribunale ha constatato che Giroud ha omesso di includere nei bilanci della sua società Giroud Vin SA presentati al fisco per gli anni dal 2005 al 2009 "grosse vendite di vino" e che ha fatto valere "oneri inesistenti". Queste "manovre illecite" - indica la corte in una nota diramata oggi - gli hanno consentito di "sottrarre all'imposizione" una somma di 7,95 milioni di franchi circa, con il conseguente mancato introito di oltre un milione di franchi per le autorità fiscali cantonali e comunali.

Il tribunale scrive ancora che per gli esercizi 2008 e 2009, la Giroud Vin SA ha versato al suo unico azionista, Dominique Giroud, 3,12 milioni di franchi circa. Queste prestazioni non sono state dichiarate all'Amministrazione federale delle contribuzioni, il che ha comportato una perdita di oltre un milione di franchi a titolo di imposta preventiva.

La corte vallesana ha seguito in gran parte il pubblico ministero, che nel processo tenutosi il 26 luglio scorso aveva chiesto a sua volta una pena di nove mesi di carcere, ma con una condizionale di quattro anni.

Nel 2017, il Tribunale cantonale vallesano aveva condannato Giroud a 150 aliquote giornaliere per truffa in materia di tasse e falsità in documenti. Questa pena si aggiungeva a quella di 185 aliquote giornaliere di 300 franchi sospese con la condizionale inflitta all'imputato nel luglio 2014 con un decreto d'accusa dal Ministero pubblico del canton Vaud per violazione della legge sull'imposta federale diretta (IFD).

Dominique Giroud ha presentato un ricorso al Tribunale federale sostenendo che la sentenza vallesana riguardava gli stessi fatti di quello del 2014 e violava dunque il principio "ne bis in idem", in base al quale non si può essere condannati due volte per la stessa infrazione. La suprema corte di Losanna lo ha però respinto lo scorso luglio.

L'argomento del doppio perseguimento sollevato dai difensori di Giroud è stato rifiutato anche dal tribunale di Sion. A suo avviso le sentenze sopra indicate non riguardavano le infrazioni fiscali cantonali e comunali e neppure quelle inerenti all'imposta preventiva.

La corte ha definito «pesante» la colpa dell'imputato e ritiene che l'insieme delle pene che gli sono state inflitte dalle diverse autorità che si sono occupate dei suoi atti non costituiscano «una sanzione eccessiva».

Contro la sentenza Dominique Giroud ricorrerà al Tribunale cantonale. «Il mio cliente e i suoi avvocati sono del tutto scandalizzati da questa condanna di una brutalità senza precedenti. Mai in Svizzera la giustizia è stata tanto severa per fatti simili», ha dichiarato a Keystone-ATs Marc Comina, portavoce del viticoltore e commerciante di vini.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE