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GINEVRA / FRANCIAScarcerazione? Tariq Ramadan incassa il terzo "no"

26.09.18 - 12:19
Respinta anche l'ultima richiesta presentata dai legali del teologo islamico, detenuto dallo scorso febbraio con l'accusa di stupro
Keystone
Scarcerazione? Tariq Ramadan incassa il terzo "no"
Respinta anche l'ultima richiesta presentata dai legali del teologo islamico, detenuto dallo scorso febbraio con l'accusa di stupro

PARIGI / GINEVRA - Resta dietro le sbarre Tariq Ramadan, il teologo islamico svizzero di origine egiziana accusato di stupro. I giudici istruttori francesi hanno infatti respinto la terza richiesta di scarcerazione presentata dai suoi avvocati, riporta l'agenzia AFP.

La versione del 56enne, che nega ogni relazione sessuale con le due donne che l'hanno denunciato, è stata contraddetta da una perizia informatica del suo telefono e del suo computer, consegnata lunedì ai magistrati. È quanto afferma una fonte vicina al dossier, che ha confermato informazioni del Muslim Post.

Toccherà ora al giudice delle libertà pronunciarsi entro tre giorni sulla domanda dell'intellettuale. Ramadan, che soffre di una forma di sclerosi multipla ritenuta gestibile in carcere, invoca il rilascio sotto controllo giudiziario, la consegna del suo passaporto elvetico e una cauzione da 300'000 euro (338'000 franchi).

Confrontato in luglio e settembre con le sue accusatrici negli uffici dei giudici, Ramadan ha ammesso di aver avuto in passato relazioni extraconiugali e rapporti "di dominazione" con delle amanti, ma ha ribadito come ciò non sia mai accaduto con le due donne che dicono di essere state stuprate.

Figura influente e controversa dell'Islam francofono, il teologo è stato accusato di abusi sessuali nell'ottobre 2017 dalla scrittrice Henda Ayari, per fatti risalenti al 2012, e da una seconda donna, soprannominata dai media "Christelle", per una presunta violenza avvenuta nel 2009 in un albergo di Lione.

Ramadan è detenuto da febbraio nella prigione di Fresnes, a sud di Parigi. L'uomo è anche nel mirino della giustizia svizzera. Il Ministero pubblico di Ginevra ha in effetti avviato a inizio settembre un'istruttoria penale nei suoi confronti per stupro e coazione sessuale. La decisione è stata presa dopo che una donna elvetica convertita all'Islam ha presentato una denuncia penale per violenza carnale lo scorso 13 aprile.

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