Cerca e trova immobili

SAN GALLOFerirono due uomini per rubare la marijuana, vogliono pene più miti

27.08.18 - 10:49
Si è aperto oggi al Tribunale cantonale di San Gallo il processo d'appello per l'assalto a una piantagione indoor di cannabis avvenuta nel 2015
Polizia Canton San Gallo
La piantagione assaltata.
La piantagione assaltata.
Ferirono due uomini per rubare la marijuana, vogliono pene più miti
Si è aperto oggi al Tribunale cantonale di San Gallo il processo d'appello per l'assalto a una piantagione indoor di cannabis avvenuta nel 2015

SAN GALLO - Si è aperto oggi al Tribunale cantonale di San Gallo il processo d'appello per l'assalto a una piantagione indoor di cannabis avvenuta nel febbraio 2015 ad Altstätten (SG), nella quale furono gravemente feriti due guardiani con un fucile a pallini. Quattro dei sei condannati in primo grado chiedono pene più miti.

Il tribunale ha previsto di dedicare al caso una intera settimana, fino a venerdì, e la sentenza verrà resa nota in una data ulteriore. L'udienza è cominciata con l'interrogatorio degli imputati. Il principale accusato, l'uomo che aveva sparato e che sta già scontando la pena senza aspettare la sentenza definitiva, è stato condotto in aula con le catene alle caviglie.

Il 16 febbraio 2015 di primo mattino sei uomini provenienti dalla regione di Zurigo e vestiti con uniformi della polizia diedero l'assalto al capannone che nascondeva la piantagione: l'imputato oggi 42enne sparò diversi colpi ferendo gravemente i due guardiani. Gli assalitori volevano denaro e droga, ma quando si resero conto che uno dei guardiani rischiava di morire a causa delle ferite, abbandonarono l'impresa e si diedero alla fuga. Uno di loro avvertì i soccorsi. La polizia, giunta sul posto, scoprì la grande piantagione di canapa, gestita in modo professionale, e sequestrò 10 mila piante.

Il 29 marzo 2017, in primo grado, lo sparatore è stato condannato dal Tribunale regionale della Rheintal (Valle del Reno, dove si trova Altstätten) a 10 anni e mezzo di reclusione e a una terapia "stazionaria". Agli altri cinque imputati sono state inflitte pene tra due e tre anni - in tutto o in parte con la condizionale - per sequestro di persona, coazione e usurpazione di funzioni (per via dell'uniforme da poliziotto). Tutti devono inoltre versare alle due vittime indennizzi e riparazioni per torto morale.

Il principale imputato e altri tre condannati non hanno accettato la sentenza, chiedendo pene minori, mentre il pubblico ministero le vorrebbe più severe e i guardiani - accusatori privati - esigono risarcimenti più consistenti, ragione per cui del caso si deve ora occupare il tribunale superiore.

Al primo processo, per lo sparatore la difesa aveva chiesto una pena di sette anni al massimo, mentre l'accusa ne voleva 11. L'uomo si era assunto la responsabilità degli spari, ma aveva detto che voleva usare proiettili di gomma per non uccidere nessuno.

Anche oggi come allora, ha sostenuto di essersi sbagliato. Ha detto di aver comprato poco prima dell'incursione diversi tipi di cartucce in un negozio di armi e di averle messe tutte in un sacchetto di plastica. Caricando il fucile sul posto "al chiaro di luna" avrebbe confuso le cartucce, immettendo nell'arma quelle vere. Alla domanda di un giudice su come mai avesse preso cinque cartucce tutte uguali - "una chance davvero minima" - non ha saputo dare spiegazioni. E si è pure sentito dire che a quell'ora era impossibile che la luna fosse visibile in cielo.

L'uomo è pluripregiudicato. Il primo settembre 1997 aveva partecipato alla spettacolare rapina contro l'ufficio postale presso la chiesa Fraumünster a Zurigo, nella quale cinque uomini avevano sottratto un bottino di 53 milioni di franchi. Tutti sono stati in seguito arrestati.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE