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FRANCIA/SVIZZERASpara e uccide 4 asini: «Non ha mostrato alcun pentimento»

24.05.18 - 20:05
Un uomo di Ginevra è stato giudicato colpevole di crudeltà verso gli animali domestici e di infrazione delle regole della caccia
Spara e uccide 4 asini: «Non ha mostrato alcun pentimento»
Un uomo di Ginevra è stato giudicato colpevole di crudeltà verso gli animali domestici e di infrazione delle regole della caccia

CHAMBÉRY - Verrà, non verrà? La presenza al processo del cacciatore che ha ucciso quattro asini nel settembre 2017 non era assicurata. Vivendo a Ginevra, avrebbe potuto non presentarsi presso il tribunale di Chambéry per rispondere alle accuse di crudeltà verso gli animali domestici e di infrazione delle regole della caccia che richiedono l'identificazione prima di ogni tiro. «Se è qui, è perché si assume le sue responsabilità - ha spiegato il suo avvocato Vanessa Vichi - il mio cliente può spiegare cosa è successo».

Di fronte al tribunale, l'imputato ha affermato di aver sparato perché pensava che gli animali fossero cervi. Inoltre ha spiegato che quel giorno era estremamente stanco, perché la sera precedente aveva litigato con la sua compagna, dalla quale si era separato. «J. ha offerto una nuova versione. Non gli credo. La sua presenza è una sorpresa, ma non ha mostrato nessun pentimento. Era assente», ha esclamato Ariane Kabsch, l’avvocato dei proprietari degli asini uccisi.

Durante l’udienza è stato stabilito che la violazione delle regole della caccia non c’è stata perché si tratta di animali di allevamento. Per quanto riguarda gli atti di crudeltà verso gli animali domestici, l'ufficio del pubblico ministero ha chiesto un mese di prigione con sospensione della pena e tre anni di libertà vigilata, con il divieto di possesso di un'arma per cinque anni - con sospensione della licenza di caccia  - e di svolgere attività di caccia e una multa di 5000 euro. Il ginevrino dovrà anche risarcire le vittime.

«È una richiesta molto leggera - ha dichiarato Ariane Kabsch - la mia cliente è rimasta molto scioccata dal massacro dei suoi asini. Non è stata in grado di riprendere la sua attività professionale. L'atteggiamento di J. durante l'udienza è inoltre deludente. Le sarebbe piaciuto ricevere almeno una scusa alla fine dell'udienza».

Il verdetto sarà reso noto il 28 giugno.

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