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ARGOVIAInternamento a vita o no? Oggi si decidono le sorti di Thomas N. 

16.03.18 - 07:02
La difesa ha chiesto un percorso terapeutico e 18 anni di carcere. Per la procuratrice incaricata del caso il 34enne non deve essere rimesso più in libertà
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Internamento a vita o no? Oggi si decidono le sorti di Thomas N. 
La difesa ha chiesto un percorso terapeutico e 18 anni di carcere. Per la procuratrice incaricata del caso il 34enne non deve essere rimesso più in libertà

LENZBURG - Il tribunale distrettuale di Lenzburg (AG), questa mattina dovrà decidere le sorti di Thomas N. È atteso il suo verdetto sul caso del quadruplo omicidio di Rupperswil. 
 
L'accusa ha chiesto per il 34enne la pena massima e l'internamento per 18 anni. Più severa la richiesta della procuratrice incaricata del caso, Barbara Loppacher, che ha chiesto ergastolo e internamento a vita. Questo per evitare l'elevata probabilità che l'uomo venga rilasciato con la condizionale fra 15 anni. 

Il difensore Renate Senn ha chiesto una condanna a 18 anni e un percorso terapeutico. L'avvocato del 34enne non giustifica l'internamento a vita.

Ciò che è emerso dal processo è che Thomas N. ha ucciso per nascondere le sue azioni, non per il gusto di uccidere. Ha agito per tre motivi: per la soddisfazione sessuale, per la vergogna e per motivi finanziari. Il 34enne, che viveva con la madre vicino al luogo dove è stato commesso, è stato dichiarato pedofilo.

Un importante presupposto per giustificare o meno l'internamento permanente doveva essere la possibilità di un'efficacia nel seguire una terapia psichiatrica. La legge richiede che due esperti determinino in modo indipendente le condizioni psichiatriche dell'accusato. Le due perizie, tuttavia, non sono state in grado di affermare con certezza se un percorso terapeutico potrà essere o meno utile.

Entrambi hanno suggerito una terapia per il 34enne, ma non ne hanno garantito il successo. Il trattamento, secondo gli esperti, richiederà sicuramente molti anni. Allo stesso modo, entrambi hanno pronosticato un elevato rischio di recidiva senza le adeguate cure. 

L'imputato, il 21 dicembre 2015, ha commesso uno dei delitti più efferati della storia criminale svizzera. Minacciandoli con un coltello, ha legato un ragazzo di 13 anni, sua madre di 48 anni, un 19enne e la fidanzata 21enne, quindi ha tagliato loro la gola. Ma non prima di aver stuprato il 13enne e costretto la madre a prelevare del denaro. Infine ha dato fuoco alla casa. Poco più tardi aveva iniziato una ricerca su internet per identificare giovani simili alla sua vittima e ripetersi nel delitto. 

Prima che potesse colpire di nuovo, è stato catturato il 12 maggio 2016 ad Aarau.

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COMMENTI
 

skorpio 6 anni fa su tio
Reo confesso di queste atrocità non meritava nemmeno un processo. Per me losi dovrebbe appendere ad un albero per le palle e lasciarlo morire. In ogni caso le perizie dei 2 psichiatri erano discordanti per cui è probabile che non verrà nemmeno internato a vita. Mi chiedo anche come possa dormire tranquillo l avvocato difensore, spero per leiche non accada mai niente di simile alla sua famiglia.

Güglielmo 6 anni fa su tio
Un ragazzino violentato e poi ucciso assieme alla madre e ad altri due e si discute ancora se internarlo a vita o meno? Lo sa anche il gigi di viganello che le opinioni di psicologi e psichiatri non valgono una beata m... e sono sempre possibilisti. Abbiamo votato per questo e ora vogliamo che si rispetti il popolo. Dentro a vita saldare le sbarre e nn lo vediamo più...

Psiche 6 anni fa su tio
Certo che vanno internate per tanto tempo....andrebbero compresi nella lista anche i pedofili

pegi 6 anni fa su tio
La morte....dopo atroci sofferenze....altro che mantenerlo a vita.
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