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ARGOVIAStrage di Rupperswil, Thomas N. paragonato a Hannibal Lecter

14.03.18 - 16:58
Per l'accusa «ha agito a sangue freddo, senza inibizioni né rimorsi». Non è d'accordo il difensore: «Non ha ucciso per piacere. Dategli solo 18 anni»
Strage di Rupperswil, Thomas N. paragonato a Hannibal Lecter
Per l'accusa «ha agito a sangue freddo, senza inibizioni né rimorsi». Non è d'accordo il difensore: «Non ha ucciso per piacere. Dategli solo 18 anni»

LENZBURG - Il processo a Thomas N. è ripreso questo pomeriggio con l’avvocato della famiglia di Simona F., l’amica 21enne del primogenito di Carla S., uccisa perché «si trovava nel posto sbagliato nel momento sbagliato». Il legale ha paragonato l’imputato a Hannibal Lecter: «Aveva un piano d'azione da portare a termine a sangue freddo, senza inibizioni né rimorsi». È curioso - ha aggiunto - che Thomas N. alla sua età «viveva ancora con la madre e che le mentisse in merito alla sua situazione economica». Il rappresentante legale ha chiesto un risarcimento di 60’000 franchi per i genitori della ragazza e di 40’000 franchi per ognuno dei fratelli.

Thomas N. aveva preparato tutto. Aveva anche cercato su Internet quale fosse il modo migliore per accoltellare una persona e l’accelerante più veloce per l’incendio che intendeva appiccare. Su un taccuino aveva annotato gli orari e le abitudini delle sue vittime. Ma quel giorno le cose non sono andate come si aspettava.

L'avvocato difensore di Thomas N. ha spiegato che l'uomo «ha combattuto tutta la vita» contro la sua pedofilia. «Si è sentito obbligato a compiere il suo piano quando Carla gli ha aperto la porta». La sua idea era “solo” di abusare del piccolo Davin e venire arrestato. Non si aspettava neppure che l’amica 21enne si trovasse in casa.

La difesa nega che avesse premeditato anche gli omicidi: l’obiettivo era esaudire il suo desiderio sessuale e soddisfare i suoi bisogni economici. «Non ha ucciso per piacere. L’omicidio gli è servito per camuffare l’aggressione sessuale».

La difesa chiede 18 anni - L'avvocato di Thomas N. ha chiesto una pena di 18 anni di prigione.

Ergastolo e internamento a vita - La pubblica accusa ha invece chiesto questa mattina ergastolo e internamento a vita. L'accusato - ha ricordato la procuratrice - ha abusato sessualmente per mezz'ora di un ragazzino di 13 anni e dopo quei «disgustosi» abusi ha sgozzato il ragazzo, la madre, il fratello e l'amica di quest'ultimo che aveva precedentemente legato nei rispettivi letti.

Dopo essersi ripulito del sangue, ha sparso dell'olio per torce e ha dato fuoco alla casa. Come se non bastasse, subito dopo quegli efferati delitti l'accusato ha iniziato a cercare su internet altri ragazzini e a studiare le abitudini delle loro famiglie. Per la procuratrice è chiaro che aveva intenzione di agire con le stesse modalità.

750'000 franchi di risarcimenti - Risarcimenti e riparazioni morali per un ammontare di oltre 750'000 franchi sono stati chiesti dagli avvocati dei famigliari delle vittime del massacro. 

 

Fra le parti civili figurano anche due famiglie dei cantoni di Berna e Soletta sulle quali l'autore del massacro di Rupperswil ha concentrato le sue attenzioni prima di essere arrestato. Il loro legale ha chiesto un risarcimento di 4000 franchi per i genitori della famiglia che il 34enne aveva cercato di contattare, recandosi fin davanti all'uscio di casa, il giorno prima di venire arrestato. 

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