Cerca e trova immobili

VAUDViolazione del segreto d'ufficio, parzialmente assolto un agente

09.03.18 - 15:54
Nel 2014 aveva pubblicato su Facebook un commento riguardo al danneggiamento di un radar
keystone
Violazione del segreto d'ufficio, parzialmente assolto un agente
Nel 2014 aveva pubblicato su Facebook un commento riguardo al danneggiamento di un radar

LOSANNA - Il Tribunale federale ha parzialmente annullato la condanna di un poliziotto neocastellano per violazione del segreto d'ufficio. Aveva diffuso notizie sulla distruzione di un radar a colpi d'ascia e sul ferimento di agenti di polizia durante una zuffa.

L'uomo, un sergente maggiore della cantonale e presidente del sindacato degli agenti di polizia, nell'agosto del 2014 ha pubblicato su Facebook un commento in relazione al danneggiamento a colpi d'ascia di un radar posto su un rimorchio. Alcuni mesi dopo, con un comunicato, ha informato i media del ferimento di quattro agenti durante un intervento per una bagarre a Môtiers. Il funzionario ha affermato di essersi espresso in quanto cittadino per quel che riguarda i danni al radar e di essere intervenuto nel secondo caso in veste di presidente del sindacato.

In prima e seconda istanza - rispettivamente nel maggio 2016 e marzo 2017 - è stato riconosciuto colpevole di violazione del segreto d'ufficio nei due casi e condannato a 30 aliquote giornaliere di 170 franchi l'una, sospese per due anni.

Ora, in merito al comunicato diffuso dopo la zuffa, il TF sottolinea che l'atto d'accusa non precisava a che titolo l'agente avesse diffuso l'informazione, e nemmeno in che ambito ne fosse venuto a conoscenza. L'imputato ha affermato che ne era stato informato quale sindacalista. Secondo la suprema corte con sede a Losanna in tali condizioni il dossier d'accusa è insufficiente affinché la condanna sia fondata. La sentenza è quindi stata annullata su questo punto e rinviata alla giustizia di Neuchâtel per una nuova decisione.

Il TF ha invece confermato la condanna per quanto diffuso su Facebook dato che l'agente era a conoscenza dei fatti nell'ambito delle sue funzioni di poliziotto. Anche se ha detto di averne sentito parlare in una farmacia e poi in un bar, le indicazioni sul fatto circolavano solo in quanto voci e non erano ufficialmente pubbliche.
 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE