Nel 2014 aveva pubblicato su Facebook un commento riguardo al danneggiamento di un radar
LOSANNA - Il Tribunale federale ha parzialmente annullato la condanna di un poliziotto neocastellano per violazione del segreto d'ufficio. Aveva diffuso notizie sulla distruzione di un radar a colpi d'ascia e sul ferimento di agenti di polizia durante una zuffa.
L'uomo, un sergente maggiore della cantonale e presidente del sindacato degli agenti di polizia, nell'agosto del 2014 ha pubblicato su Facebook un commento in relazione al danneggiamento a colpi d'ascia di un radar posto su un rimorchio. Alcuni mesi dopo, con un comunicato, ha informato i media del ferimento di quattro agenti durante un intervento per una bagarre a Môtiers. Il funzionario ha affermato di essersi espresso in quanto cittadino per quel che riguarda i danni al radar e di essere intervenuto nel secondo caso in veste di presidente del sindacato.
In prima e seconda istanza - rispettivamente nel maggio 2016 e marzo 2017 - è stato riconosciuto colpevole di violazione del segreto d'ufficio nei due casi e condannato a 30 aliquote giornaliere di 170 franchi l'una, sospese per due anni.
Ora, in merito al comunicato diffuso dopo la zuffa, il TF sottolinea che l'atto d'accusa non precisava a che titolo l'agente avesse diffuso l'informazione, e nemmeno in che ambito ne fosse venuto a conoscenza. L'imputato ha affermato che ne era stato informato quale sindacalista. Secondo la suprema corte con sede a Losanna in tali condizioni il dossier d'accusa è insufficiente affinché la condanna sia fondata. La sentenza è quindi stata annullata su questo punto e rinviata alla giustizia di Neuchâtel per una nuova decisione.
Il TF ha invece confermato la condanna per quanto diffuso su Facebook dato che l'agente era a conoscenza dei fatti nell'ambito delle sue funzioni di poliziotto. Anche se ha detto di averne sentito parlare in una farmacia e poi in un bar, le indicazioni sul fatto circolavano solo in quanto voci e non erano ufficialmente pubbliche.