L'allora 21enne aveva fondato la cellula "Ordine dei cavalieri ariani". Insieme ad altri tre componenti aveva ammazzato e gettato nel lago un 19enne, per avere «parlato troppo»
BERNA - Nessuna riduzione di pena per il 38enne che diciassette anni fa uccise un 19enne insieme ad altri tre neonazisti.
Il crimine è stato commesso il 27 gennaio 2001 a Unterseen, presso Interlaken (BE). I quattro giovani neonazisti - all’epoca dei fatti di 17, 18, 21 e 22 anni - hanno ucciso brutalmente un loro “camerata” di Unterseen, reo di avere violato la consegna del silenzio sulla loro cellula "ariana" segreta. Il 19enne fu attirato ai ruderi di Weissenau, sulle sponde del lago di Thun, con un pretesto. Lì fu preso a calci e poi colpito mortalmente con una spranga di ferro. Il cadavere fu trasportato fino alle Beatushöhlen (grotte di San Beato) e gettato nel lago con grossi pesi in modo che andasse a fondo. Il corpo fu ritrovato il 22 febbraio 2001, a circa sei metri di profondità.
L’autore principale, un piastrellista di 21 anni, era stato condannato all’ergastolo. Diciassette anni dopo - come riferisce 20 Minuten - si è rivolto al Tribunale cantonale di Berna affinché gli venisse concesso di scontare il resto della condanna in un ambiente aperto e per beneficiare di un congedo.
Appello al Tribunale federale - La sua richiesta è stata respinta. Il giudice - secondo la Berner Zeitung - ha deciso che il 38enne deve restare ancora «a lungo» in un carcere chiuso. Il tribunale ritiene che l’uomo non ha mai preso le distanze dai circoli di estrema destra, come invece sostiene di avere fatto. Il detenuto si è anche opposto alle terapie che gli avrebbero permesso di affrontare il crimine commesso. Infine, è stato considerato anche l’alto rischio di fuga e di recidiva.
L’avvocato dell’uomo ha presentato ricorso al Tribunale Federale.
Quanti altri crimini? - I tre maggiorenni arrestati il giorno dopo il ritrovamento erano pure accusati di avere tentato di assassinare a fine 1999 un 18enne jugoslavo. La sua colpa era, secondo loro, di avere importunato o minacciato cittadini elvetici.
Nell'autunno 1999 due dei giovani assassini avevano fondato una cellula chiusa, battezzata "Ordine dei cavalieri ariani". L'obiettivo era cacciare dal "Bödeli" - il fazzoletto di terra tra i laghi di Thun e di Brienz dove si trovano Unterseen e Interlaken - singoli stranieri indesiderati. Secondo gli inquirenti, il leader della cellula neonazista aveva stabilito un regolamento per i membri del gruppo che comportava anche l'obbligo di mantenere il silenzio. Gli estremisti si erano procurati, in parte via Internet, documentazione dell'"Organizzazione di ricostruzione del Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori (NSDAP/AO)" e di "Blood&Honour", un altro movimento di estrema destra.
Il leader del gruppo era già stato condannato nel maggio 2000 a una pena di 18 mesi di detenzione, sospesi con la condizionale, per aver sparato su un agente nel tentativo di sottrarsi, nel marzo 1999, a un controllo di polizia alla stazione di Interlaken.