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ZURIGOLa "dolce morte" finisce alla sbarra

21.02.18 - 11:12
Il presidente dell'associazione Dignitas comparirà il 18 maggio di fronte al Tribunale di Uster per rispondere di ripetuta istigazione al suicidio e usura
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La "dolce morte" finisce alla sbarra
Il presidente dell'associazione Dignitas comparirà il 18 maggio di fronte al Tribunale di Uster per rispondere di ripetuta istigazione al suicidio e usura

USTER - Il presidente dell'associazione di aiuto al suicidio Dignitas, Ludwig A. Minelli, dovrà comparire davanti al Tribunale di Uster (ZH) il 18 maggio. Il Ministero pubblico zurighese ha nel frattempo completato il suo atto d'accusa.

Il dibattimento durerà un giorno, ha fatto sapere oggi il Tribunale distrettuale di Uster, confermando una notizia del Tages Anzeiger. Lo scorso mese di novembre, il tribunale aveva rispedito l'atto d'accusa al Ministero pubblico, chiedendogli di completarlo in più punti.

La procura zurighese rimprovera a Minelli e alla sua organizzazione di aver agito a scopo di lucro in relazione alla morte di tre cittadine tedesche che si sono rivolte a Dignitas nel 2003 e nel 2010. In base al Codice penale svizzero, l'istigazione al suicidio può infatti essere sanzionata se è compiuta «per motivi egoistici».

Minelli deve rispondere di ripetuta istigazione al suicidio e usura: rimproveri che il diretto interessato ha definito in una nota "infondati e incomprensibili".

L'associazione Dignitas, che ha sede a Forch (ZH), tratta soprattutto i casi di stranieri che si recano in Svizzera per ottenere una "morte dignitosa". È nella clinica di Dignitas che un anno fa aveva messo fine alle sue sofferenze Dj Fabo, il 40enne italiano (Fabiano Antoniani) che dal 2014, in seguito a un incidente stradale, era cieco e tetraplegico.

Uno dei casi contemplati dall'inchiesta riguarda una donna di 80 anni accompagnata alla morte nel 2003, dopo aver lasciato 100'000 franchi in eredità a Dignitas. Stando all'atto d'accusa, la donna era sofferente e malata, ma non allo stadio terminale.

Minelli dovette rivolgersi a quattro medici diversi prima di ottenere la ricetta per la dose letale di Pentobarbital. Inoltre, invece di portare la sua urna in Germania, per seppellirla nella tomba del marito, il presidente di Dignitas la fece gettare nel lago di Zurigo.

L'inchiesta si è inoltre concentrata sul doppio suicidio assistito di una madre di 84 anni e della figlia di 55, che risale al 2010. Poco prima di arrivare in Svizzera, la figlia aveva aderito a Dignitas con un procedimento straordinario per il quale aveva pagato 22'000 franchi: il doppio delle spese sostenute dall'organizzazione, secondo il Ministero pubblico.

La pubblica accusa rimprovera inoltre a Minelli di avere incassato regolarmente somme rilevanti dall'associazione, in media 160'000 franchi all'anno.

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