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NEUCHÂTEL Marito accusato di omicidio ritratta: «Ora ho buoni avvocati»

20.06.17 - 11:53
L'uomo aveva inizialmente confessato il delitto. Il suo atteggiamento sconcerta la Corte
La vittima
Marito accusato di omicidio ritratta: «Ora ho buoni avvocati»
L'uomo aveva inizialmente confessato il delitto. Il suo atteggiamento sconcerta la Corte

NEUCHÂTEL  - Aveva, con dovizia di particolari, confessato agli investigatori di essere l'autore dell'omicidio della moglie. Oggi, in aula di tribunale, l'uomo rifiuta di prendersi le proprie responsabilità nella terribile storia che ha avuto luogo nel 2015 tra La Chaux-de-Fonds (NE) e Charquemont (F), a una ventina di chilometri dalle montagne neocastellane.

La confessione piuttosto dettagliata del francese 31enne originario del Maghreb - il cui processo è iniziato oggi - sta subendo ripetute ritrattazioni lasciando sconcertati i presenti.

I fatti hanno avuto luogo nei primi mesi del 2015. La famiglia di Latifa, una francese 24enne, non avendo sue notizie da due giorni ne aveva denunciato la scomparsa l'8 gennaio. Due mesi più tardi, degli escursionisti avevano trovato un cadavere nella foresta a Charquemont, nei pressi del fiume Doubs. Interrogato dalla polizia, il marito aveva confessato di aver ucciso la donna e di aver trasportato, per abbandonarlo, il suo corpo in Francia.

L'uomo è accusato di assassinio, subordinatamente di omicidio. Ha ben tre avvocati a difenderlo. «Sono stato interrogato una trentina di volte. Sono innocente. Dopo 906 giorni dietro le sbarre, ho raggiunto la saturazione. Rinuncio ad essere nuovamente interrogato su quel 6 gennaio. Ho avuto difensori patetici, ma oggi non è più così, ora ho buoni avvocati», ha dichiarato l'imputato, che rifiuta di rispondere alla maggior parte delle domande del presidente del Tribunale e del procuratore.  

«Il tuo atteggiamento aiuterà tutti a risparmiare tempo, ma non noi per chiudere questo processo», ha replicato il procuratore. Una risposta che ha fatto infuriare uno degli avvocati del 31enne. Il processo si svolge in un'atmosfera tesa. Diversi i poliziotti presenti e pronti a intervenire qualora gli animi si surriscaldino. 

Anche i parenti della vittima sono presenti. Le lacrime scorrono mentre il procuratore ricorda le circostanze sordide in cui la giovane donna è stata uccisa. 

Il pubblico ministero elenca le molte prove che attestano la colpevolezza del 31enne. In particolare, il sangue della vittima trovato nella sua auto come le immagini delle telecamere a circuito chiuso che mostrano il veicolo del presunto assassino girare nei pressi di Charquemont. 

Secondo il procuratore, dopo aver violentato e colpito la vittima, l'uomo l'ha annegata nella vasca da bagno prima di caricarla in auto, portarla oltre confine e abbandonarla nei boschi. Avrebbe per giunta effettuato dei tagli sul cadavere della donna per attirare la fauna selvatica. 

A questo dettaglio, dei singhiozzi hanno sovrastato i rumori dell'aula.

 

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