Cerca e trova immobili

ZURIGOAccusato di abusi, il celebre pedagogista lascia la fondazione

05.04.17 - 18:58
Il consiglio della fondazione si è detto «costernato» e «profondamente scioccato»
Keystone
Accusato di abusi, il celebre pedagogista lascia la fondazione
Il consiglio della fondazione si è detto «costernato» e «profondamente scioccato»

ZURIGO - Accusato di abusi sessuali in un libro pubblicato martedì il pedagogista zurighese Jürg Jegge ha lasciato oggi con effetto immediato la fondazione Märtplatz, da lui stessa creata nel 1985. Dopo il suo pensionamento nel 2011 era diventato presidente d'onore dell'istituzione con sede a Freienstein-Teufen (ZH) che si occupa di giovani che hanno difficoltà a integrarsi nel mondo del lavoro.

In un comunicato odierno il consiglio di fondazione e la gestione della fondazione Märtplatz si dicono "costernati" e "profondamente scioccati" dalle accuse di abusi sessuali avanzate contro il celebre educatore. Si distanziano anche "nettamente" dal suo presunto comportamento.

Dal 2011 Jürg Jegge non era più attivo in seno alla fondazione sul piano operativo. La nuova direzione non era informata di alcun caso di abuso, ha indicato all'ats il direttore Kuno Stürzinger.

Jegge resta nel frattempo irraggiungibile per i media, dopo la bomba scoppiata ieri con la pubblicazione di un libro scritto da Markus Zangger, un suo ex allievo oggi 59enne, in collaborazione con il giornalista Hugo Stamm.

L'autore racconta di numerosi abusi, come palpeggiamenti o masturbazioni reciproche, fatti subire a lui - a partire dai 12 anni - e a quattro suoi compagni dall'insegnante, con la scusa che si trattava di "misure terapeutiche".

Jegge non è una persona qualsiasi: oggi 73enne, è considerato uno dei grandi specialisti della pedagogia elvetica e il "guru delle classi sociali". Nella Svizzera tedesca nel 1976 aveva raccolto vasta eco il suo libro "Dummheit ist lernbar" (in italiano: La stupidità si può imparare). Soltanto pochi mesi fa la "Weltwoche" lo aveva definito in un articolo "il maestro della nazione".

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE